Cervia, Werther Morigi ai Magazzini del Sale
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Sabato 29 maggio alle 11 verrà inaugurata dal sindaco Massimo Medri, dall’assessore alla Cultura Zavattae dalle massime autorità regionali l’esposizione ai Magazzini del Sale che celebra il settantennale di mostre personali che dal 1952 mostrano a Cervia-Milano Marittima le creazioni di Werther Morigi 1915-1990), il Comune di Cervia e la Bottega d’Arte, hanno compiuto un certosino lavoro di ricerca di settanta quadri per questa ricca antologica del pittore romagnolo, dal titolo «Werther Morigi: il Mio Preferito», e che rimarrà visitabile fino al 15 giugno (ore 10-13 e 15-19).
Vengono presentate pere che raccontano il più significativo dei pezzi presentati in ognuna delle passate mostre, correlandolo alla personale ed intima preferenza di altrettanti personaggi del mondo della cultura, spettacolo, sport che visitarono la galleria del Maestro. Accompagnata dalle citazioni di letterati e storici dell’arte fra cui il critico di Philadelphia prof. Walter W. Snyde rche scrive: «Complice la bellezza, l’amore “per sempre” è quello di Werther Morigi per il lembo d’Adriatico più romagnolo che mai, un colpo di fulmine iridato che balena nel dopo guerra del ’47. La casa-studio fra i cento pini della Quarta Traversa di Milano Marittima e le ininterrotte esposizioni dal 1952, suggello d’eterna fedeltà. Era magico per il pittore allestire la personale e accogliere gli ospiti di riguardo con le sue creature per visione, cuore, anima, Nell’ultimo incontro, qualche giorno prima della sua partenza per il “dopo” nel luglio del ’90, fra le pareti della Bottega di viale Romagna, mi trafisse con metafore affilatissime rivolte al suo unico “datore di lavoro”, il pubblico. Per il quale sfoglia il suo libro di pennelli e tavolozza per la lettura oftalmica dell’esposto ad oscultare le patologie cardiache dell’uomo, donna, bambino arrivati di proposito o persi per caso fra le pareti morigiane. Nel vulnus di immagini l’introspezione devia le aspettative alla ricerca dell’io più intimo. Werther ci invita a danzare sul precipizio dell’emozione in bilico fra imprevedibili scorci e opportunità tematiche, a riflettere nello specchio dell’opera che ci sceglie. Traslochiamo nella mostra, coinquilini di un autore, poco meno che un dio adagiato in cornici fra balocchi del ritorno all’infanzia. Ecco il neonato invecchiato nel futuro di ogni età dell’artista. “Il quadro è una festa che coinvolge l’autorità ambita, il critico osannato, il cliente senza soldi.Tutti in affollate solitudini nella piazza di spaccio platonico, fra ninfe fecondate dal nostro virgineo erotismo”. File di spasimanti restano affascinati dagli stupendi metodi per sedurre di Werther Morigi, che nascosto nell’ombra dell’ignorante capta con la coda dell’occhio ogni minimo interesse che inneschi l’attrazione. Affiora la preferenza, metamorfosi del coautore platonico di ogni capolavoro».
Info e visite guidate: 329/9264309, www.werthermorigi.it