Cervia, l’ass. Manzi racconta i progetti di solidarietà: «Lotta allo spreco, al primo posto il cibo»

Romagna | 10 Dicembre 2022 Cronaca
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Elena Nencini
L’obiettivo generale del Comune di Cervia è quello di creare un sistema territoriale di contrasto agli sprechi alimentari, dei prodotti farmaceutici e di altri beni, di recupero delle eccedenze e di restituzione alla rete solidale cittadini. Una serie di progetti realizzati in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio, vanno in questa direzione. A entrare nel dettaglio dei progetti Bianca Maria Manzi, assessore al welfare e ai servizi sociali del comune della riviera.
Il progetto Cervia Social Food chi coinvolge?
«Nasce dal percorso di co-progettazione promosso dal Comune che ha  coinvolto una rete di 23 soggetti tra cooperative, imprenditori, associazioni, organizzazioni di volontariato, enti di formazione, scuole, associazioni di categorie e parrocchie. Capofila è la cooperativa San Vitale di Ravenna. Il Comune ha messo a disposizione 34.500 euro».
State lavorando da qualche tempo alla creazione di una cucina popolare come sta andando?
«Dopo il covid l’amministrazione ha deciso di investire sul concetto dello spreco e in particolare sullo spreco alimentare. Partivamo già da alcune realtà che lavoravano alla lotta contro lo spreco come la Mensa amica e l’Emporio solidale. Partendo da queste realtà abbiamo deciso di coinvolgere l’intera città, dando possibilità a associazioni del terzo settore di fornire sostegno alla popolazione della fascia più fragile. Abbiamo avviato così una manifestazione di interesse su questa riflessione. È nato un progetto che ne contiene tanti altri da realizzare come gli empori solidale (dove le persone in difficoltà possono fare la spesa), la cucina popolare, i dormitori, l’Emporio della bellezza, una sartoria solidale con lo scopo di riutilizzare abiti vecchi, una app collegata a Too Good To Go (app contro lo spreco alimentare nda)».
Cosa sono gli empori della bellezza?
«Forniranno servizi rivolti alla bassa soglia, coloro che non possono permettersi determinati servizi come estetiste, parrucchiere, ma anche un medico di base che si è messo a disposizione». 
Quanti pasti sono messi a disposizione di chi è in difficoltà?
«Mensa Amica offre 60 pasti al giorno e l’Emporio solidale altrettanti, entrambi collaborano e lavorano insieme, per cena preparano anche pacchi di alimenti per chi non è in grado di uscire o per chi si vergogna. La fascia di povertà si è allargata anche a chi prima del covid non aveva problemi. Tra i progetti di Cervia social food, nato dopo il tavolo di coprogettazione, c’è la volontà di realizzare un dormitorio a cervia, con la possibilità di offrire alloggio da 10 a 15 persone, che per una realtà come Cervia sono un buon numero».
Dove si svolgeranno queste attività?
«Il luogo centrale di tutti i progetti sarà nella zona artigianale dove si trova l’Emporio, in via Levico, sarà lo spazio più grande. È un locale in affitto, i co-progettanti si sono presi questo impegno».
C’è stato un aumento della povertà dopo il covid?
«Dopo il primo lockdown se ne sono accorti proprio i volontari: le persone che si rivolgono ai servizi sociali sono aumentate molto, soprattutto in una città come Cervia dove le persone che lavorano nei servizi turistici non avevano disponibilità di liquidi. Sono stati utili a questo proposito anche i buoni spesa dello Stato. Sono state diverse le pPersone del territorio che hanno chiesto aiuto per la situazione particolare che si era creata con il lockdown. Per fortuna con la ripresa delle attività molti di loro non hanno avuto più bisogno, mentre una fascia più fragile ha continuato a rivolgersi ai nostri servizi». 
Di quanti volontari parliamo?
«Un centinaio di volontari che fanno parte delle associazioni di Cervia social food, adesso ci stiamo concentrando sull’acquisto di celle frigorifera per lo spazio di via Levico, grazie ad iniziative come il Cinefood, con cui sono stati raccolti 14mila euro. Il 16 dicembre organizzeremo un’altra cena solidale al Centro sociale di via Pinarella 66 a Cervia».
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