Cervia, la street art ai Magazzini del Sale, in mostra Keith Haring, nei prossimi anni Obey e Banksy

Romagna | 12 Marzo 2022 Cultura
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Federico Savini
Il progetto è di quelli imponenti. Nell’arco di tre stagioni (precisamente tre primavere, a partire da quella alle porte), il Magazzino del Sale Torre ospiterà tre grandi mostre dedicate ad altrettanti giganti ormai storicizzati della street art, in collaborazione con la società di settore MetaMorfosi, che lavora da anni sulle grandi esposizioni itineranti ed è guidata da Pietro Folena, che molti ricorderanno deputato, per un ventennio, nelle file di Pci, Pds e Rifondazione Comunista. E che nell’arco di tre anni porterà a Cervia opere di Keith Haring, Obey e Banksy.
Il primo frutto del connubio tra il Comune di Cervia e MetaMorfosi è l’esposizione «Made in New York. Keith Harin (subway drawings) e Paolo Buggiani», inaugurata giovedì 10 al Magazzino del Sale Torre di Cervia, dove rimarrà visitabile fino al 5 giugno.
Dall’incontro straordinario di due artisti come Keith Haring e Paolo Buggiani è nata quest’ampia selezione di opere dei due, oltre a materiali originali di altri artisti che hanno operato sulle strade di New York all’inizio degli anni Ottanta. La mostra presenta circa 20 opere originali di Keith Haring, realizzate sui muri della metropolitana tra il 1981 e il 1983, salvate e conservate da Paolo Buggiani, il primo ad intuire la potenza al presente ma anche il potenziale futuro di quel folletto geniale. A riprova della loro amicizia, il personaggio volante di Buggiani sarebbe diventato uno dei soggetti pittorici del genio di Kutztown. La mostra presenta anche un’ampia sezione di opere proprio di Buggiani, tra i primi a comprendere il valore dell’azione urbana come fenomeno sociale e linguistico. Al Magazzino Torre di Cervia vedremo decine di fotografie che documentano le sue performance e le sue installazioni a New York.
Al di là della mostra in corso, però, è evidente che quello cervese è un autentico progetto di rilancio culturale e pure turistico, se consideriamo la stagione primaverile. Per questo approndiamo la questione con l’assessore alla Cultura Cesare Zavatta e con Pietro Folena di MetaMorfosi.
Com’è nato il nuovo progetto espositivo al Magazzino del Sale Torre?
Cesare Zavatta: «Ancor prima che io entrassi in Giunta, la società Fpws Artist Hub aveva messo in contatto il Comune di Cervia con MetaMorfosi, prefigurando una possibile collaborazione. Lo spazio del Magazzino del Sale è stato immediatamente riconosciuto per il suo valore anche dai curatori, che lo hanno trovato suggestivo e particolarmente idoneo a questa mostra e ad esporre lavori di street art anche in futuro. È un patrimonio della storia e della cultura cervese, che sarà ulteriormente valorizzato da mostre di alto livello».
Pietro Folena: «Giacomo Gurioli e Fabrizio Perdomi di Fpws Artist Hub sono nostri partner emiliano-romagnoli. Loro si occupano in prevalenza di eventi musicali, lavoravano già a Cervia e ci hanno messo in contatto col Comune, per costruire un ciclo di mostra. La relazione è stata subito molto buona e siamo arrivati a definire un triennio di progetti, che dopo Keith Haring e Buggiani, vedranno arrivare a Cervia opere di Shepard Fairey/Obey e infine di Banksi».
Cesare Zavatta: «L’idea è quella di organizzare, con MetaMorfosi, una mostra ogni anno, sempre in primavera e sempre sulla street art, anche per creare e intercettare un circuito di appassionati. I dettagli delle esposizioni del 2023 e 2024 non sono ancora definiti del tutto, ma puntiamo a grandi nomi, appunto Obey, ossia lo street artist americano Shepard Fairey, famoso in tutto il mondo, e per il 2024 il leggendario Banksy, un nome che si presenta da solo».
C’era già una tradizione di mostre al Magazzino del Sale. Perché la street art?
Cesare Zavatta: «Ne ragionavamo già in Giunta, prima ancora di relazionarci con MetaMorfosi. Abbiamo alle spalle due anni difficilissimi per il turismo, e ora vedremo quali ricadute potrà avere la guerra in Ucraina. Ma al di là di questo, l’indirizzo politico è valorizzare il centro storico lavorando su eventi primaverili. La mostra di Haring rimarrà allestita per tre mesi e sarà fruibile molto bene in un’ottica pendolaristica, quella dei weekend che in questa stagione rappresentano il tipo di turismo più praticato anche a Cervia».
Pietro Folena: «Il nostro gruppo ha due vocazioni e quella principale è l’arte classica. Negli anni abbiamo sviluppato soprattutto mostre dedicate al Rinascimento italiano, ma da circa tre anni abbiamo aperto proprio con i tre artisti che dicevamo un nuovo filone, sui maestri dell’arte urbana. E in questo campo siamo diventati velocemente operatori tra i maggiori a livello internazionale; basti pensare che in giugno a New York cureremo proprio un grande evento dedicato a Banksy. Il fatto che il nostro contatto con Cervia sia nato grazie a operatori musicali non è casuale, in fondo la street art è sempre stata legatissima alla musica e alle sue evoluzioni, fin dai primordi alla fine degli anni ’70. Lo spazio del Magazzino del Sale Torre è pieno di storia e molto adatto ospitare un tipo arte nato in strada. Lo spazio è meraviglioso di per sé, è magico il canale e molto bella la ristrutturazione dell’altro magazzino in Darsena del Sale».
A Cervia viene spontaneo associare un turismo soprattutto balneare, mentre qui si punta verosimilmente a un altro pubblico, in un’altra stagione. Che opportunità è?
Cesare Zavatta: «L’impegno della Giunta è proprio implementare il turismo nei mesi di bassa stagione. Luglio e agosto diciamo che “si trainano da soli”; su settembre abbiamo già lavorato molto, consolidando un cartellone di eventi probabilmente unico, per ricchezza sul nostro territorio, a fine stagione. Basta pensare a “Sapore di sale”, al mercatino europeo o al grande successo dell’Ironman. Sempre legati allo sport ci sono poi eventi pre-stagionali come l’Ecomaratona e la Granfondo del sale. Ecco, la mostra ai Magazzini insieme alla nuova Darsena del Sale rafforzerà l’attrattiva della città e del centro storico in questo calendario di weekend sempre molto pieni».
Pietro Folena: «Dal canto nostro, l’idea delle mostre primaverili ci pare del tutto condivisibile. Si configura come una sorta di esperimento a più livelli, per la città, per un tipo di arte molto seguito ma ancora non altrettanto storicizzato e poi anche per la fase che viviamo, post-pandemica ma non certo semplice, tanto più con i venti di guerra di questi giorni. L’intero progetto punto a stimolare e incrociare la grande voglia di vita e di cultura che sta manifestandosi».
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