Cervia, la mostra della Cna, da De Chirico a Schifano, da Sironi a Paladino
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Federico Savini
«Quello del Notturno, e dunque delle visioni oniriche nell’arte è un tema poco frequentato e che ha radici lontanissime, che ci portano indietro nel tempo fino a Bosch, a Bruegel il Vecchio, ma ancora prima fino all’Arcimboldo, per arrivare ai pre-romantici, i simbolisti, Goya e tutto l’ambito del surrealismo, con interpreti e riscopritori di una componente notturna; quella di una visione non razionale affidata alle pulsioni più nascoste, quanto non ad allucinazioni e sogni. E nient’affatto aliena al Novecento, secolo che si ricorda principalmente per altro». È questo il filo conduttore che il critico d’arte ravennate Claudio Spadoni ha riannodato occupandosi della curatela della mostra che la Cna provinciale, come ormai da tradizione più che ventennale, organizza ai Magazzini del Sale di Cervia da venerdì 22 luglio (inaugurazione alle 18) fino al 21 agosto.
«Sogno o son desto?» verterà appunto sul tema dei «Notturni» esponendo una campionature di opere dal catalogo di oltre trenta artisti italiani del Novecento, da grandi protagonisti del Secolo breve come Sironi, De Chirico, Dottori, Savinio e Licini, a figure di primo piano delle generazioni successive, come Matta, Moreni, Scanavino, Ennio Morlotti, Carlo Mattioli e altri ancora fino a Enrico Baj, Mario Schifano, Concetto Pozzati, Luigi Ontani, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino e tanti altri, anche attivi da fine secolo ad oggi.
«Questa esposizione - spiega il direttore provinciale della Cna Massimo prosegue Mazzavillani - è il modo con il quale la nostra associazione dà il benvenuto ai turisti che sceglieranno di trascorrere qui le loro vacanze estive, promuovendo la crescita culturale e artistica del territorio e della comunità».
«Grazie all’impegno di Cna per la cultura – aggiunge Cesare Zavatta, assessore alla Cultura di Cervia – portiamo avanti la nostra convinzione che la cultura non vada mai in vacanza, ma si integri alla perfezione con l’offerta turistica. Un evento del genere, di altissima qualità, sarà per residenti e visitatori un arricchimento personale».
La prima sezione della mostra, dedicata precipuamente ai «Notturni» offrirà una panoramica delle rappresentazioni della notte in senso proprio, con immagini paesaggistiche, sogni o incubi. La sezione intitolata invece come l’esposizione stessa, cioè «Sogno o son desto?», spazierà invece dalla visione allucinata fino a paesaggi sconvolti, evocazioni mitologiche, apparizioni misteriose, ma anche immagini della memoria infantile. L’ultima parte, dedicata al «Sogno dell’antico», propone infine artisti contemporanei che guardano al passato, riprendendone motivi linguistici o omaggiando i grandi maestri, mentre alcuni esponenti dell’ultima generazione fanno sfoggio di soluzioni tecniche del tutto nuove.