Cervia, Gianni Casadei (Ascom): «Il caro bollette ci metterà in ginocchio. Estate positiva per le presenze»
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Lasciato alle spalle il periodo del covid anche Cervia e Milano Marittima si sono attestate sulle presenze turistiche del 2019, anche se non sono ancora usciti i dati ufficiali.
A raccontare un’estate tra gioie e dolori è Gianni Casadei, presidente Federalberghi Ascom Cervia. Casadei è nato e vissuto in un albergo visto che i suoi genitori conducono dal 1968 l’hotel Donatella a Pinarella, con le sue 38 camere e una gestione continuativa di mezzo secolo, che sottolinea «dovremmo imparare a fare un vanto di queste gestioni cinquantennali. In altre regioni italiane si tende a valorizzare di più le realtà di lungo corso e a esserne fieri».
Casadei, un bilancio della stagione?
«Da un punto di vista puramente numerico di presenze è stata altamente positiva. Per entusiasmo si lascia alle spalle il bruttissimo periodo del covid. Anche se i numeri ufficiali non sono ancora usciti posso dire che è stata una stagione molto positiva, con numeri che si avvicinano al 2019».
Di che tipo di turismo si è trattato?
«Molti italiani, la fetta di mercato estera è molto bassa, anche se si parla di un aumento del 5% degli stranieri: i dati vanno sempre interpretati. Certo c’è interesse da parte del mercato estero di prossimità, ma i valori assoluti non sono così importanti, ci sarebbe da fare un grande lavoro di promozione turistica all’estero».
Le provenienze?
«Naturalmente il turismo russo che veniva da noi ha disertato le vacanze in riviera, mentre i russi facoltosi sono comunque arrivati in altre località italiane. Da noi il mercato di prossimità ha dato grandi soddisfazioni con turisti da Austria, Svizzera, Germania, Francia. Ottimo incremento da Belgio e Olanda».
Quali sono stati invece i punti negativi?
«Bilancio assolutamente positivo per le presenze, da dimenticare per tutto il resto: abbiamo avuto tantissimi problemi con la gestione e il reperimento del personale. Anche perché non si parla più del covid, ma non è scomparso. Non sa cosa significhi avere ospiti malati in albergo, o camerieri ammalati da sostituire all’ultimo momento. Un suicidio lavorativo per rimpiazzarli e tappare buchi di continuo».
E le bollette?
«A pari con le risorse umane: un disastro. Hanno messo in evidenza tutta la fragilità del sistema. Prima eravamo in un equilibrio risicato, adesso con queste bollette carissime scopriremo solo a novembre-dicembre se siamo riusciti a mettere da parte qualcosa, se siamo andati in pari o se ci abbiamo addirittura rimesso. Il governo ci deve aiutare: una struttura annuale spalma i costi su 12 mesi, mentre una struttura stagionale deve spalmarli su un periodo di tre o 4 mesi. Stabilivamo i prezzi in funzione dei costi, ma quando le bollette triplicano o quadruplicano non c’è più proporzione». (e.nen).