Castello, la rinascita del Molino Scodellino grazie alle tante iniziative

Birgül Göker - Il Molino Scodellino a Casalecchio di Castel Bolognese è l’ultimo esemplare degli edifici in mattoni costruite nel 1400 lungo il canale da cui prende il nome. Nel 2009, un gruppo di cittadini si è riunito nell’Associazione «Amici del Molino Scodellino» con l’obiettivo di salvaguardarlo attraverso un’operazione di recupero e riqualificazione, tramite iniziative ed eventi lungo tutto il corso dell’anno. Ne parliamo con Rosanna Pasi, presidentessa dell’associazione.
L’Associazione Amici del Molino Scodellino quando si è costituita?
«L’associazione nasce nove anni fa con lo scopo di preservare il rudere e per sostenere l’amministrazione comunale nella valorizzazione di questa struttura storica. Dopo circa un decennio in stato di abbandono, i finanziamenti che ci sono arrivati hanno permesso la messa in sicurezza del casale. Dopo tanti anni di continuo lavoro da parte di volontari, il 19 marzo 2016 il mulino ha riaperto. In seguito lo Scodellino è stato inserito in una rete di mulini storici nazionali, di cui sono referente nazionale».
Qual è la storia del Molino Scodellino?
«Il mulino è stato costruito nel 1398, ed è l’ultimo esempio esistente dei mulini sorti nel XIV secolo lungo il canale dei mulini. Ha una costruzione rustica, realizzata in mattoni a vista. Il comune di Castel Bolognese ne acquisì il possesso nel 1489, quindi è uno dei mulini di proprietà pubblica più antichi d’Italia. Questo è un mulino ad acqua, e l’acqua proviene dal canale in deviazione dal Senio. L’acqua dà l’energia e consente al mulino di vivere e di svolgere la sua attività. Noi abbiamo rimesso in funzione i suoi macchinari e abbiamo cominciato a produrre la farina».
Quali sono gli eventi più importanti lungo tutto il corso dell’anno?
«Il mulino è diventato teatro di iniziative culturali, educative e concerti. In estate li organizziamo all’esterno. Adesso è partita una nuova iniziativa con la collaborazione dell’Associazione Genitori intitolata "Le favole al Mulino", dove una volta al mese i lettori raccontano le favole ai bambini. Durante l’estate abbiamo gli appuntamenti con il cinema. Inoltre in passato abbiamo organizzato concerti lirici. Ai primi di settembre siamo sede del festival di creatività. Quest’anno tutte le ultime domeniche del mese facciamo yoga. L’8 dicembre verrà inaugurata la mostra delle Madonne dei pilastrini. Noi organizziamo tutte queste attività perché vogliamo che il mulino riviva».
Sono previsti nuovi progetti?
«Presto diventerà Mulino didattico per far conoscere ai giovani il ciclo del pane e la storia dei vecchi mulini. Il progetto è approvato dalla Sovrintendenza e dalla Asl e collaboriamo con un’impresa di Faenza».