Castel Raniero, dl 6 all’8 maggio torna «Musica nelle Aie»: formula rinnovata (il sabato) e ricchissima

Federico Savini
Promettono «tre giorni di pace ambiente e folk» gli organizzatori di Musica nelle Aie, la grande festa collinare di Castel Raniero che tornerà per celebrare la primavera appena sopra Faenza dal 6 all’8 maggio, con un programma di eventi così ricco - e rinnovato in particolare per quel che riguarda la giornata del sabato -, che ne abbiamo già scritto la settimana scorsa.
«Veniamo da due anni di pandemia e altrettante edizioni annullate - ricorda Pietro «Quinzàn» Bandini, storico fondatore del festival e attuale presidente -. Nel 2020 eravamo pronti con tutto ma lo scoppio della pandemia ci fece annullare l’evento. L’anno dopo, avevamo studiato un’organizzazione diversa ma il persistente divieto del ballo ci ha fatti desistere. Una festa come la nostra, senza ballo, non avrebbe avuto senso. Quest’anno abbiamo tirato le fila del gruppo, che ha risposto alla grande. Così, presentiamo un’edizione ricca di eventi, specie il sabato, conservando l’amata formula della domenica. L’idea del “peace & folk” è per rasserenare gli animi».
La festa partirà il venerdì, con la podistica divenuta non competitiva e l’importante mostra sulla mezzadria a Villa Rotonda, un ritorno «letterale» dei contadini nella casa padronale. La perfetta fusione fra istanze culturali, amore per la tradizione e spirito festaiolo sarebbe dovuta tornare in sera, con il concerto-gemellaggio con il festival Carpino in Folk e con Riccardo Tesi, che però è stato annullato causa condizioni meteo avverse..

Esclusiva la partenza della giornata del sabato, con il concerto che Rodolfo Santandrea terrà all’alba dedicandolo alla cerimonia della Fiorita. La giornata vedrà l’allestimento di ben 8 punti di ristoro nel percorso collinare di 5 chilometri che già alle 9 del mattino sarà chiuso al traffico. Nel corso della giornata escursioni, presentazioni di libri, laboratori, band itineranti e quant’altro. Dalle 18 la grande novità degli spettacoli musicali negli otto punti di ristoro con gli «Int ‘e mëz» dei musicisti di Carpino e dei protagonisti del dialetto romagnolo.
A proposito di dialetto, la messa della domenica mattina sarà celebrata da don Luigi Guerrini proprio in romagnolo. «È la prima volta che lo annunciamo perché è una cosa seria - spiega Bandini -. Non è una trovata folkloristica: Gesù parlava in aramaico e il suo messaggio, così universale, è arrivato ovunque pur nascendo in una lingua parlata da pochi. Ringraziamo Mario Gurioli per il contributo linguistico».
Alle 14 scatterà l’ora del Folk Festival, con venti band da tutta Italia che suoneranno per  cinque ore nelle aie, più Crés e i Sunshine Sons in pista a Villa Rotonda per il loro concerto di addio. Ma che razza di festa sia quella di Castel Raniero la domenica lo sanno già tutti. E da due anni non vedono l’ora di riprovarlo sulla propria pelle.

Navette dalla Graziola e da Villa Rotonda: sabato ore 18-24; domenica 11-22.