Castel raniero, ci si prepara per «La Musica nelle Aie», dal 12 al 14 maggio. Gli eventi da non perdere

Romagna | 08 Maggio 2023 Cultura
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Federico Savini
Un po’ dipende dalla logistica e un po’ dalla densità. Stiamo parlando di una festa, beninteso, ma «La Musica nelle Aie», che tornerà sulla prima collina di Castel Raniero da venerdì 12 a domenica 14 maggio, inaugurando di fatto la primavera dell’intero comprensorio faentino, non è una festa come le altre. Ha da sempre la particolarità logistica di estendersi lungo un percorso che la domenica tocca i 5 chilometri, mentre la densità degli eventi organizzati cresce di anno in anno. E nel 2023, con il ritorno alla normalità dopo la pandemia, la scommessa della felice sovrapposizione degli eventi sarà lanciata senza timone, in particolare nella giornata del sabato, anche perché perdersi nel tripudio di quanto accade la domenica è un piacere arcinoto, e rientra da tempo nelle «tradizioni irrinunciabili» di chi vive nel comprensorio faentino a non soltanto.

IL VENERDÌ
La nostra «visita guidata anticipata» al cartellone di Musica nelle Aie parte inevitabilmente dalla mostra inaugurale del 12 maggio, nella sede consolidata di Villa Orestina. Dalle 15.30 sarà possibile ammirare l’allestimento dedicato ai «Geositi» del nostro territorio (luoghi con particolari caratteristiche naturali) curata dal Ceas, prima che la festa parte davvero in quarta con la tradizionale podistica delle 18 (e vale la pena ricordare che una trentina d’anni fa tutto partì proprio dalla corsa, oggi camminata non competitiva).
Alle 21 al campo sportivo si terrà il grande concerto di questa edizione, con il ritorno a Castel Raniero dell’organettista Riccardo Tesi, punta di diamante della world-music italiana tra conoscenza filologica del folk ma anche tutto il senso dell’avventura delle contaminazioni e dell’improvvisazione, insieme al suo Elastic Trio. Alle 22.45 seguirà Quinzàn, con i suoi balli romagnoli rivisitati in salsa elettrica, «un po’ come se li suonassero i Doors». Lo dice lui, eh.

IL SABATO
La grande scommessa dell’edizione 2023 ribadisce anzitutto il concerto all’alba di Rodolfo Santandrea, che porterà la sua originalissima vena musicale alle 5.30 nell’«aia delle Contemplazione» (tra la chiesa e il cimitero), dopo di che alle 7 verrà chiusa la strada al traffico. Questo perché già in mattinata ci saranno le visite guidate del Gev (consigliata quella di Sandro Bassi e Fabio Dall’Osso alle 10, ma c’è anche la Pro Loco alle 15), l’animazione di Kaleidos per tutto il giorno al campo sportivo e poi alle 11.30 apriranno gli stand gastronomici in cinque diverse «aie». Oltre a quello, ammiraglio, del campo sportivo, si potrà pranzare alla Colonia, Le Vernazze, Villa Orestina e Villa Agnesina.
In questi cinque punti si concentrerà l’offerta culturale e di intrattenimento fino a notte, in una sorta di «riduzione» a cinque della felice anarchia domenicale, ma con diversi focus. Dalle 15.30 alle 19 la febbre del ballo contagerà Castel Raniero con stage di danze meridionali, africane, cubane, irlandesi e romagnole nei cinque diversi punti. Dalle 19 alle 20.30, mentre si cena, partiranno gli appuntamenti col dialetto di «Int ‘e mez», con il formidabile Gianni Parmiani al campo sportivo, ma anche l’«aperitreb» a declinazione giovanile della Colonia, l’intrigante «improvvisazione poetica in ottava rima», dalla Toscana, a Villa Orestina, e la musica cantata in lingua romagnola dall’inossidabile Vittorio Bonetti a Le Vernazze, e di Cico dèt ’E bèl & Mary Grace con il loro esilarante country-blues dialettale, a Villa Agnesina. Tutto in contemporanea, ma con il tempo di vedere un po’ di ogni cosa.
Questo prima che, dalle 21 alle 23, torni protagonista la music folk suonata dal vivo, con le lanciatissime Emisurela ad occupare il palco centrale e altre quattro formazioni negli altri punti. Fino a mezzanotte, quando si «amorterà la luz».

LA DOMENICA
Alle 8 di mattina si rinnoverà, in chiesa, l’appuntamento con la messa in dialetto romagnolo, che beninteso è una cosa seria, costruita con attenzione e rispetto ad esempio del fatto che la lingua Gesù, l’aramaico, in sostanza era proprio un dialetto. Escursioni, mostre e animazioni partiranno subito dopo ma già alle 11 toccherà di scegliere, tra le «canzoni per il salvataggio in mare» di Isabella Delfagio (a Villa Orestina, a favore di Emergency) e la raffinata «Belle Époque popolare» di Aurelio Samorì e Domenico Banzola, con il loro intrigante campionario di musiche del primo novecento dal Brasile alla Romagna sullo scorcio dell’aia della Contemplazione.
Alle 14 partirà poi il grande spettacolo su cinque chilometri di aie del Castel Raniero Folk Festival, con 21 gruppi che suoneranno nei cortili e nei giardini fino alle 18.30; il pubblico avrà come sempre la possibilità anche di votarli. Alle 19 rientro per tutti al campo sportivo, per la cena e l’esibizione del vincitore dell’anno scorso, Tizio Bononcini, cui seguirà la proclamazione dei vincitori di quest’anno e alle 21 il Trebbo Musicale Improvvisato che chiuderà in gloria anche questa edizione della Woodstock delle Aie.
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Con tutti i problemi del territorio mi sembra una manifestazione fuori luogo,forse non si rendono conto di cio' che li circonda.
Commenta news 09/05/2023 - Sere
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