Castel Bolognese, Tenuta Masselina si converte al bio e lancia un rosé di Sangiovese

Riccardo Isola - In località Serra, che tra l’altro è una delle 12 Menzioni geografiche aggiuntive (sottozone, ndr) per il Romagna Sangiovese Doc, sulle prime colline di Castel Bolognese, sorge Tenuta Masselina. Una di quelle realtà vitivinicole, di proprietà di Terre Cevico, che sull’identità in calice romagnola sta facendo il leitmotiv aziendale. Sangiovese, Albana, Grechetto gentile (Pignoletto) e Trebbiano, su tutti, sono i vitigni utilizzati per creare prodotti enoici, in totale siamo sulle 40.000 bottiglie anno, che parlano e raccontano di una diversità in calice che sa trasmettere autentiche rappresentazioni del terroir dal quale nascono. Non solo. Dall’annata 2019, infatti, la produzione aziendale è certificata come biologica. Terra di argille, soprattutto rosse, in cui struttura, frutto ma anche eleganza e una certa freschezza, si trasmettano ai vini in sorsi che si dimostrano all’altezza di rappresentare una Romagna di qualità. Per darne riprova l’azienda, per questa estate post lockdown, ha voluto lanciare un nuovo prodotto. Sempre rimanendo in sintonia con l’origine e l’impostazione generale, ma in versione spumante. Si tratta di un brut, rosato, di Sangiovese. Un vino per l’estate che si sposa perfettamente a tutto pasto, ma anche e soprattutto come aperitivo da sorseggiare in compagnia sotto l’ombrellone o in cene amichevoli a bordo vasca o in freschi giardini. Perlage sbarazzino sorretto da una bella struttura e una gradevole freschezza, questo spumante è ottenuto con metodo Charmat (lungo circa 120 giorni) da uve esclusivamente provenienti da filari aziendali di Sangiovese. Un viaggio, per gli occhi, per il palato e per lo spirito, che vale la pena fare, siamo a pochi minuti di distanza dalla via Emilia, ma sembra un altro mondo,  in cui enologia, paesaggio, turismo e territorio trovano sintesi sistemica appaggante e contemporanea. Qui, infatti, da un antico fienile poi trasformato in bottaia, all’interno di una struttura green completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, è possibile, in estate e non solo, effettuare suggestive camminate in vigna, fermarsi a degustare i prodotti vitivinicoli, e visitare i  locali adibiti alla produzione dello spumante metodo classico (uno dei fiori all’occhiello aziendale, ndr) e uno spazio dedicato ai vini delle anfore. A contornare il tutto, 16 ettari di vigneto a cui si aggiungono 6 ettari di bosco.
L’enoturismo made in Romagna trova quindi a Castel Bolognese un tassello importante, per avere info www.masselina.it.