Castel Bolognese, l’edificio dello Scodellino si è salvato, al contrario della strada e dell’area verde annullati gli eventi fino a luglio
Sandro Bassi - Il trecentesco Molino Scodellino di Castel Bolognese sta pian piano tornando alla normalità dopo i danni dell’alluvione. L’acqua del canale infatti ha rotto l’argine travolgendo la strada e l’area verde che circonda il manufatto e depositandovi sopra una marea di fango e ghiaia. «In realtà la struttura non ha riportato danni - precisa Rosanna Pasi, presidentessa dell’associazione che gestisce il Molino - se si eccettua la turbina che non funziona più e che dovremo riparare o sostituire e appunto la strada e l’area verde. C’è ovviamente stato un grande lavoro dei volontari che hanno già fatto le cose più urgenti e mi basta citare Roberto Camelli che ha coordinato i gruppi di volontari, Asia Samorì, Massimo Seragnoli, Licia Tabanelli, Gian Paolo Bertoni, Marina Landi, Artemisia Allegri; ringrazio tutti di cuore, come ringrazio l’assessore regionale alla cultura e al patrimonio Mauro Felicori che è venuto a farci visita e a toccare con mano la situazione».
Resta da riparare la strada, comunale, e il canale, di competenza del Consorzio di Bonifica Bassa Romagna. Gli impegni di maggio e di giugno – spettacoli, mostre, visite, intrattenimenti – sono stati annullati e a rischio sono pure quelli di luglio perché l’inaccessibilità e la perdurante mancanza di sicurezza impediscono di pianificare gli eventi.
«Mi rendo conto che ci sono altre priorità e che ci sono persone che hanno perso beni primari – aggiunge Pasi – tuttavia, al di là della voglia di riprendere e di tornare alla normalità, faccio presente che anche i nostri tecnici, nonché gli artisti che vengono allo Scodellino, sono lavoratori che pagano le tasse e che risentono economicamente della situazione. Lo Scodellino risorgerà certamente e tornerà come e meglio di prima anche perché dalla documentazione storica sappiamo che è passato indenne da parecchie alluvioni; questa non è la prima e non sarà l’ultima, tuttavia i costruttori che lo hanno realizzato hanno evidentemente lavorato benissimo, prevenendo danni strutturali che infatti non si sono verificati».