Castel Bolognese, il trecentesco mulino Scodellino vince un bando regionale e riceve 150mila euro
![castel-bolognese-il-trecentesco-mulino-scodellino-vince-un-bando-regionale-e-riceve150mila-euro](/inc/scripts/crop.php?img=https://backoffice3.titanka.com/verticalizzazioni/4897/254/upload/1671461593_ss11-scodellino.jpg&w=420&h=248)
Sandro Bassi - Il Molino Scodellino di Castel Bolognese, già restaurato, recuperato alla pubblica fruizione e valorizzato con diverse iniziative dall’associazione di volontariato che da sempre lo gestisce (gli «Amici del Molino Scodellino»), è tra i 200 vincitori del bando regionale per la riqualificazione del patrimonio rurale. I concorrenti erano oltre 500 e questo la dice lunga sulla validità del progetto presentato a Castello, riconosciuto meritevole per il contenitore e per il contenuto.
Si tratta infatti di 150mila euro che verranno messi a disposizione, tramite la Regione (che ha valutato tutte le richieste e premiato quelle meritevoli), dai fondi Pnrr dell’Unione Europea: il finanziamento sarà dell’80 per cento, ma per il restante 20 è già stata interessata la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e in più, per completare il gruzzolo, ci si rivolgerà a privati, aziende agricole del territorio e infine, se non si coprirà tutto il fabbisogno, al «padrone di casa», cioè al Comune.
«Con questi fondi faremo un’operazione abbastanza complessa - spiega Chiara Berti, autrice del progetto in qualità di consulente dell’associazione gestrice - a partire dal sito internet, per poi metter mano all’e-commerce per la vendita della farina, e infine per migliorare l’accessibilità da un punto di vista dell’illuminotecnica e dell’accoglienza».
Compiacimento per le prospettive future del trecentesco opificio rurale castellano è stata espressa dalla presidente degli Amico dello Scodellino, Rosanna Pasi («…Passeremo da una gestione lodevole ma retta unicamente dal volontariato, con i suoi inevitabili limiti, ad una gestione professionale»), e dal sindaco di Castello, Luca della Godenza, («Sono soddisfatto per due motivi: finalmente soldi Pnrr spesi bene e passaggio dello Scodellino da “museo di se stesso” a luogo con spunti innovativi pur nel mantenimento di tutto il suo aspetto antico»).
A quest’ultimo proposito Chiara Berti garantisce che gli interventi saranno non invasivi, reversibili, non interesseranno né l’edilizia né il verde - già oggetti di recenti adeguamenti – e peraltro il tutto è sotto il controllo vincolistico della Soprintendenza.