Castel Bolognese, il nuovo corto di Francesco Minarini al cinema Moderno
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Federico Savini
A memoria non garantisce che il conto sia esatto, ma negli anni Francesco Minarini ha realizzato circa 25 cortometraggi ed è più produttivo che mai sul fronte delle sceneggiature, quindi ne vedremo delle belle anche in futuro. E così, dopo un lungo inverno del Covid, il regista di Castel Bolognese è pronto per proiettare in sala, nel «suo» cinema Moderno, il suo nuovo contrometraggio Emozioni in partenza, in programma sabato 27 alle 21 e domenica 28 alle 17 e alle 21 prima del film Io sono Babbo Natale; all’inizio quindi di una settimana intensa, che giovedì 2 dicembre vedrà anche la proiezione del discusso film La scuola cattolica del regista Stefano Mordini, presente in sala.
Tornando a Emozioni in partenza, «È una commedia di 9 minuti - spiega Minarini - con giovani protagonisti come Gianandrea Nadiani, Cristina Vespignani e Alessandra Debernardi. E un ruolo l’avrà anche il grande Alfonso Nadiani».
Di che parla il corto?
«Prende in giro certi atteggiamenti forzati di alcuni innamorati, che vediamo spesso. Le loro pose verranno messe alla prova dagli eventi e saranno costretti a cambiare».
Durante il Covid hai dovuto rinucnaire alla regia di corti. Ma la cosa ti ha bloccato del tutto?
«No, perché ho scritto 8 sceneggiature, adatte a film molto brevi ma anche di media durata. Tutte cose molto diverse e che sì, per il momento non sono riuscito a girare, a differenza del mio amico Valentino Bettini (celebrità locale, già leader dei Koppertoni e regista surreale, nda) che invece un po’ di cose le ha girate anche in questi mesi difficili».
Il film dove si potrà vedere?
«Prima del weekend al Moderno, già venerdì 26 lo proietteremo al Don Fiorentini a Imola, mentre il 4 dicembre saremo al cinema Europa del Borgo Durbecco di Faenza».
Niente YouTube? In questi anni anche il mondo dei corti, storicamente legato a una rete di concorsi e piccoli festival, è molto cambiato…
«Sì, infatti ho in previsione di caricare diversi corti su YouTube proprio quest’anno, dopo la proiezione di Emozioni in partenza. Sarà un anno un po’ celebrativo, in fondo festeggiamo anche i 70 anni di lavoro di mio padre come fotografo e in questa stessa chiave caricherò su YouTube una versione ridotta del documentario sul cinema Moderno che presentammo nel 2017».
Anche se non è mai diventato il tuo vero lavoro, la mole produttiva configura la tua da regista come un’autentica carriera…
«In effetti faccio film da tanto tempo e insieme ai miei collaboratori abbiamo vinto tanti premi in giro per l’Italia. Ci premiò anche Monicelli, una ventina d’anni fa ad Empoli. Fu molto caloroso e incoraggiante, il film gli era piaciuto! Poi vincemmo un premio anche alla Cineteca di Bologna e quello che mi dà maggiore soddisfazione è che di solito sono state premiate le mie commedie. Non è un genere che di solito faccia breccia nel cuore delle giurie, quindi per questo secondo me vale anche di più. E poi non faccio solo commedie. Sono ad esempio molto fiero di A giochi fatti, un corto drammatico contro la violenza sulle donne, che tra l’altro aveva un finale non proprio edificante, molto duro. È un tema che vorrei trattare ancora, magari con un’ottica più positiva».