Castel Bolognese, i genitori «Vogliamo la quarta prima, è una questione di comunità»

Romagna | 26 Marzo 2021 Cronaca
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Riccardo Isola - Genitori sul piede di guerra, pacifica, per chiedere una didattica e un’educazione dei propri figli in sintonia con le caratteristiche della qualità, sicurezza e possibilità di gestire la routine degli spostamenti in modo efficace ed equilibrato. Sono queste le rivendicazioni che stanno alla base di una raccolta firma che i genitori degli alunni e delle alunne, future, delle scuole primarie di secondo grado, hanno indetto per richiedere l’attivazione di una prima classe aggiuntiva nei due plessi castellani. Per ora gli iscritti nel prossimo anno sono 75 bambini e il provveditorato agli studi ha, rispettato le linee generali di budget e ripartizione dell’organico, dando la possibilità a Castel Bolognese di attivare tre nuove classi. Sezioni che però risultano così già completamente sature di alunni e alunne. Praticamente 25 bambini per ogni sezione. «E’ una questione di qualità dello studio e di offerta formativa dei nostri figli. Avere classi già sature - rimarca con forza uno dei genitori promotori della raccolta firme, Matteo Robbia - crediamo metta in difficoltà il già complicato lavoro del corpo docenti. Per non parlare dei possibili arrivi, magari per famiglie che decidono di venire a risiedere in città, che potrebbero verificarsi durante gli anni futuri e che vedrebbero problematicità aggiungersi. Per questo, come me, aggiunge, so che ci sarebbero genitori che se non dovessero trovate soddisfare le proprie richieste potrebbero pensare seriamente di mandare i propri figli in altri istituti di altre realtà vicine. Ne risentirebbe ovviamente tutta la comunità, oltre che in primis le stesse famiglie, bambini e bambini che allaccerebbero relazioni con compagni e compagne fuori dalla propria comunità. Infine - conclude Robbia - pensiamo che il numero degli alunni, in particolare in un passaggio critico come quello fra scuola dell’infanzia e ciclo della primaria, impatti in maniera significativa e profonda sulla qualità dell’insegnamento, indipendentemente dalla preparazione e professionalità delle insegnanti e degli insegnanti». Anche Marica Bendoni, mamma facente parte del gruppo di genitori sottolinea come «al di là dei moduli, se a 27 ore o a 40, che ancora non sappiamo come e quanti saranno attivati, c’è un problema di qualità del servizio. Diversi genitori stranieri, infatti, avrebbero bisogno per i propri figli che la scuola potesse migliorare ulteriormente l’apprendimento linguistico e quindi l’integrazione nella comunità di riferimento. E’ una questione di civiltà e di rispetto».
Sulla questione «comunitaria» i genitori trovano un alleato anche nell’amministrazione comunale. «Siamo a fianco delle famiglie castellane - rimarca l’assessora all’istruzione del Comune di Castel Bolognese, Linda Caroli - perché le richieste vengano soddisfatte. In tutti questi anni abbiamo investito molto, da un punto di vista strutturale, affinché i plessi siano sicuri e capaci di rispondere alle esigenze delle famiglie. Quattro prime classi con un numero inferiore non solo sarebbero possibili ma da un punto di vista gestionale sarebbero anche più in sintonia con gli spazi, le aule e l’organizzazione degli istituti stessi. Allo stato attuale non sappiamo ancora come si svilupperà la questione - aggiunge - anche perché una risposta definitiva dovrebbe arrivare subito dopo Pasqua. Intanto anche come istituzione vogliamo schiararci a fianco di questa legittima recriminazione e per questo, soprattutto per far vedere che siamo vicini alla comunità, il prossimo 29 marzo approveremo, all’unanimità, un ordine del giorno in consiglio comunale che mette nero su bianco questa richiesta di poter aviare quattro prime classi nelle scuole del nostro Comune».
Sul versante della raccolta firme a oggi questa è possibile trovarla, e quindi aderire, sia in rete che nei diversi negozi ed esercizi commerciali di castel Bolognese. «Sono quasi una trentina - sottolinea con soddisfazione Rubbia - le realtà che hanno deciso di appoggiare questa nostra petizione ospitando i fogli da compilare nei propri locali. Non possiamo che ringraziare questa sensinsibilità dimostrata, soprattutto in un momento così difficile come stiamo passando. per quanto riguarda la parte online - aggiunge Rubbia -  abbiamo superato la quota di 700 adesioni mentre non sappiamo ancora quelle fisiche lasciate nei locali aderenti». 
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