Castel Bolognese: Della Godenza cerca il bis, Minardi lo «sgambetto»; ecco le priorità per i due candidati sindaco

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Enzo Minardi con Cambiamo Castello si presenta come sfidante alla riconferma del sindaco uscente. Ecco la sua visione per Castel Bolognese per i prossimi cinque anni.
Dopo un primo mandato di Della Godenza che giudizio dà nella gestione e quali sono le priorità?
«Il giudizio sull’ordinaria amministrazione del Sindaco uscente saranno i cittadini, con il loro voto, a esprimersi. In particolare sulla burocratica attuazione della normativa della gestione pandemica e sulle responsabilità nelle opere di prevenzione che avrebbero dovuto scongiurare gli ingenti danni causati dall’alluvione. Un paese che non lascia indietro nessuno, è il principio che ha guidato il nostro lavoro nella definizione di idee e progetti del programma. Garantire per tutti e tutte un’alta qualità della vita è il nostro impegno principale, mettendo al centro la famiglia, le persone, la loro dignità, le necessità e la tutela del territorio dove viviamo. Rinnoviamo il nostro impegno nei confronti di una terra che è stata colpita dai devastanti eventi alluvionali causati dalla mancata manutenzione e dalle responsabilità di governo della Sinistra, investendo nella prevenzione idrogeologica e idraulica. Abbiamo attraversato anni difficili e strazianti: una gestione disastrosa del lungo periodo pandemico, una situazione economica in cui la povertà è fattore allarmante, eventi climatici che, a causa di una cronica incuria da parte del governo locale, sono stati devastanti. E’ necessario e urgente accelerare le procedure per indennizzare privati e aziende per i danni subiti; recuperare gli edifici pubblici danneggiati dall’alluvione; recuperare il patrimonio storico artistico, librario e archivistico; evitare che i cittadini o le imprese debbano abbandonare la propria terra. Serve favorire la realizzazione di vasche di laminazione e di casse di espansione; incentivare l’impegno dell’iniziativa privata nella messa in sicurezza degli argini e delle area limitrofe ai corsi d’acqua. Sarà nostro impegno garantire una maggiore sicurezza promuovendo il potenziamento dell’organico dei Carabinieri, aprendo un dialogo con il Ministero dell’interno per ottenere l’istituzione di una Sezione distaccata del Commissariato».
Alla luce dei nuovi importanti cantieri, Pnrr, ricostruzione cosa può e deve fare il Comune per proseguire in questo slancio?
«Sono passati decenni rispetto alle prime progettazioni della circonvallazione, del casello autostradale e del potabilizzatore. Solamente grazie allo stanziamento delle risorse necessarie del Governo, è stato possibile dare inizio ai lavori delle infrastrutture. Per quel che concerne le opere da realizzarsi attraverso i fondi, dobbiamo ancora una volta ringraziare il Governo centrale, che attraverso la struttura commissariale, ha messo a disposizione le risorse. La nuova Amministrazione dovrà provvedere, in maniera celere, per consentire di poter usufruire di tutte le strutture necessarie. Nella realizzazione della Circonvallazione monitoreremo».
L’Unione dei Comuni è macchina oliata, cosa ne pensa dei risultati fino a qui ottenuti? Ci sono margini di miglioramento potenziamento?
«L’Unione dei Comuni della Romagna faentina è una realtà consolidata che ha notevoli margini di miglioramento e potenziamento, ove tutti i comuni che ne fanno parte abbiano un ruolo paritetico e le risorse siano destinate a chi ha più bisogno, senza fare esclusivo riferimento alla dimensione del Comune stesso».
La gestione sanità e welfare diventa sempre più importante per non impoverire ulteriormente una comunità, quali sono le esigenze e i comparti da potenziare?
«Sviluppare il sistema sanitario per rendere più efficace l’assistenza medica domiciliare, favorire la salute e migliorare la qualità delle cure, anche attraverso una migliore integrazione fra pubblico e privato. Più prevenzione e informazione, maggiore efficienza nel servizio ospedaliero, eliminazione degli sprechi. Salvaguardia del diritto di autodeterminazione in campo sanitario. Mantenere il rapporto fra territorio, cittadino, Ausl e Asp il più vicino, evitando lo smantellamento dei reparti e dei servizi. Servizi e prenotazioni in tempi certi e accettabili, dando la possibilità al cittadino di poter fruire delle stesse prestazioni in tempi brevi e al medesimo costo del pubblico, presso strutture ospedaliere convenzionate».
Vitalità dell’associazionismo, sport e cultura non sono aspetti di secondo piano, quali le ricette per potenziare il collante sociale e intergenerazionale?
«L’Amministrazione dovrà porre in risalto la valorizzazione dell’opera e della iniziativa delle famiglie e dell’Associazionismo locale favorendo punti e momenti di aggregazione culturale e del tempo libero. Particolare attenzione dovrà essere posta alla valorizzazione di una cultura della sussidiarietà portata avanti a livello locale dalle associazioni di volontariato. Sussidiarietà, servizi qualificati ed efficienti, flessibilità degli orari, possibilità di accesso saranno le condizioni per garantire alla comunità. Svilupperemo progetti di cohousing, sostegno all’imprenditorialità e l’istituzione della Banca del Tempo».

Luca Della Godenza, sindaco uscente di Castel Bolognese e candidato al bis in una coalizione di centrosinistra, sul prossimo quinquennio amministrativo ha le idee chiare su dove e come debba affrontare le sfide la sua città. Lo fa sottolineando comunque le inevitabili difficoltà che insistono a seguito di una doppia alluvione che, dopo il Covid, ha picchiato duro in questo territorio.
Dopo un primo mandato con pandemia e alluvioni adesso quelli sono le priorità che mette per affrontare i prossimi cinque anni?
«A un anno dalle alluvioni vogliamo ripartire in sicurezza. Al primo punto occorre garantire che i lavori sul Senio non si fermino e siano realizzate tutte quelle opere, nuove arginature e casse Senio in primis, che garantiscano la sicurezza idraulica del nostro comune. Castello non si deve più allagare- Poi la ricostruzione pubblica, occorrono finanziamenti per le scuole, per il teatrino e per i tanti luoghi pubblici alluvionati. Abbiamo chiesto circa 30 milioni per poter ripartire»
Alla luce dei nuovi importanti cantieri (casello, potabilizzatore e circonvallazione), Pnrr, ricostruzione a che punto siamo e cosa può e deve fare il comune per proseguire in uno slancio quasi inaspettato alla luce del recente passato?
«In questi anni molto complicati siamo comunque riusciti a risolvere problemi storici della nostra comunità. Opere attese da 50 anni che grazie ad un grande lavoro di squadra vedono la luce. Ora occorre costruire, insieme alla cittadinanza, progetti che consentano a queste opere di essere motivo di rilancio della nostra cittadina. Il centro storico sarà prioritario».
Ormai l’Unione dei Comuni è macchina oliata e carburata, cosa ne pensa dei risultati fino a qui ottenuti? Ci sono margini di miglioramento potenziamento?
«Alcuni passi in avanti sono stati fatti, penso in particolare all’essere equiparati nei bandi ai comuni capoluogo, cosa che ci ha consentito di ottenere molti finanziamenti, ma occorre costruire sempre più un’unione al servizio del cittadino, con prossimità ed ascolto. Possiamo e dobbiamo migliorare».
La gestione sanità e welfare oggi diventa sempre più importante e necessaria per non impoverire ulteriormente una comunità, quali sono le esigenze e i comparti da potenziare?
«A Castello nei prossimi mesi aprirà il Cau, occasione decisiva per riorganizzare la Casa della Comunità, mettendola al centro delle politiche di prossimità. Insieme al tavolo sociale e all’associazionismo ci impegniamo, come abbiamo fatto in questi anni, a non lasciare nessuno indietro. Valore questo fondante della nostra amministrazione».
Vitalità dell’associazionismo, sport e cultura non sono aspetti di secondo piano in un periodo storico come questo, travagliato e difficile, quali le ricette per potenziare il collante sociale e intergenerazionale?
«Uno dei motivi che mi ha spinto a ri-candidarmi è stato quello di non essermi mai sentito solo. Ho trovato sempre associazioni e persone sempre disponibili ad aiutare, sia quando le cose andavano bene, sia durante le emergenze. Il collante che si è formato è forte e sarà valorizzato ancora di più perché è insieme che si ottengono le soddisfazioni migliori della propria vita. Insieme per Castello, cura e passione el futuro».
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