Castel Bolognese, al via nel 2022 il progetto da 20 milioni per il potabilizzatore

Riccardo Isola - «Rappresenta uno degli investimenti più importanti e impattanti dal punto di vista del miglioramento del servizio idrico per le utenze domestiche. Lo aspettavamo e lo abbiamo voluto fortemente e finalmente ora si parte». Espriime grande soddisfazione il sindaco di Castel Bolognese, Luca della Godenza sul progetto di potenziamento sulla dorsale idrica nei comuni di Mordano, Imola, Castel Bolognese e Solarolo. L’intervento, che parte dall’inizio del prossimo anno, avrà un costo totale di 20 milioni di euro, e permetterà una qualità superiore delle acque in arrivo nei rubinetti delle case castellane e solarolesi.
«Di fatto - spiega il primo cittadino castellano - non prelevando più l’acqua dai pozzi si abbasserà enormemente la pesantezza dell’acqua. Oggi nelle case arriva un acqua che ha circa 58 gradi francesi, il limite è fissato sui 54/55, e con questo investimento poretremo nelle case acqua che non raggiungerà i 30 gradi francesi. Questo significa meno calcare e quindi meno problemi agli elettromodestici, ai rubinetti e quindi alla quotidianità delle famiglie e delle utenze cittadine». I lavori seguiranno tre diversi step. Il primo comporterà un investimento di circa 6,8 milioni di euro e prevede la creazione di una nuova rete di adduzione ad uso civile dall’impianto di Bubano (Mordano) al pensile di Chiusura (Imola). Inoltre ci sarà la bonifica e potenziamento del tratto di rete idrica a uso industriale da via Fluno (Bubano) a via Bicocchini (Imola), in parallelo alla condotta di adduzione da Bubano a Chiusura.
Infine il rinnovo e potenziamento della rete di adduzione e distribuzione al servizio dell’area urbana di Imola, in via della Fossetta e via Lasie nel tratto compreso tra via della Fossetta e via 1° maggio. Da questo si passerà al secondo stralcio, che interesserà direttamente il territorio faentino che prevede la nuova rete di adduzione dal pensile di Chiusura a Castel Bolognese. Infine il tutto si chiuderà con la creazione del nuovo impianto di potabilizzazione a Bubano.
«Grazie a questa complessa infrastruttura -sottolinea Della Godenza- l’approvvigionamento arriverà grazie alle pioggie cadute e raccolte nei bacini di superificie. A queste si aggiungerà anche un parte di acqua che arriverà, come già avviene, dall’alimentazione idrica del Canale Emiliano Romagnolo in derivazione dal fiume Po. Al completamento dei tre stralci, l’ulteriore prelievo delle risorse idriche superficiali disponibili esistenti a Bubano consentirà, in affiancamento ai sistemi di approvvigionamento già in servizio sul territorio, l’ottimizzazione delle portate e delle pressioni in rete ovvero una maggior garanzia e ridondanza dell’assetto di rete. I benefici dell’intervento si ripercuoteranno, oltre che nei territori dei comuni interessati dai lavori (Mordano, Imola, Castel Bolognese e Solarolo), anche nei territori di Riolo Terme e Casola Valsenio. Il tracciato della nuova adduttrice si sviluppa prevalentemente in area di campagna. Alcuni tratti di rete saranno posati con tecnologia no-dig, fra cui l’attraversamento dell’autostrada A14, quindi con trivellazioni e senza scavi a cielo aperto. La conclusione del tutto dovrebbe arrivare entro il 2024.