Riccardo Isola - Si è scatenata un’aspra polemica, innescata da una nota informativa dell’amministrazione comunale, sull’abbattimento di quasi una cinquantina di tigli che dal Dopoguerra ombreggiano e caratterizzano il viale della stazione di Castel Bolognese. Dopo aver incaricato l’agronomo Giuseppe Orselli di verificare lo stato di stabilità dei tigli di viale Cairoli e viale Umberto I°, sospettati di avere anomalie strutturali, è stata infatti certificata «una diffusa criticità sanitaria e statica» con la successiva indicazione di abbattimento per 45 alberi mentre per i restanti «sarà necessaria una strategia di ponderata e progressiva sostituzione. Il pericolo di caduta di queste piante o di rami «rende necessario questo intervento improcrastinabile ed urgente per salvaguardare la pubblica incolumità». Ecco che l’amministrazione, per cercare di acquietare i malumori ha sottolineato come si «è consapevoli del valore identitario, storico, monumentale del sito, ma è altrettanto evidente la loro potenziale pericolosità per la pubblica incolumità, per cui si informa che da lunedì 7 si è proceduto al loro selettivo abbattimento». Inoltre «l’amministrazione comunale procederà entro settembre a presentare in consiglio comunale un piano per la piantumazione delle stesse e per la progressiva sostituzione delle altre piante adoperandosi per fa sì che il viale della Stazione mantenga il valore identitario che ha oggi».
Prese di posizione e dichiarazioni d’intenti che non sembrano siano riusciti a calmare le acque tanto è che lo stesso primo cittadino, Luca Della Godenza, ha voluto «scrivere» una lettera aperta alla città per spiegare meglio le motivazioni. «Il nostro viale non sta bene - rimarca - perché oltre alle 45 piante da abbattere anche le altre non sono in buono stato perché negli anni, e mi riferisco alle capitozzature degli anni ‘70/’80, sono state fatte scelte che non giudico, ma di cui occorre che tutti prendiamo atto. In seguito a quelle capitozzature gli alberi hanno iniziato ad avere problemi, si sono ammalati all’interno, sono intervenuti funghi e così oggi abbiamo davanti a noi due scelte. La prima è quella di programmare una sostituzione delle piante, intervenendo sin d’ora per l’abbattimento di quelle che hanno un grave rischio statico. La seconda è quello di investire ogni anno in una manutenzione importante di contenimento della chioma per ridurre il rischio statico degli alberi ma che oltre a costi importanti non sarebbe risolutivo e comporterebbe un imbruttimento del viale stesso». Alla luce di questo l’amministrazione «ha scelto la prima strada e ci siamo impegnati, entro il più breve tempo possibile, a presentare un piano per la sostituzione delle piante. Non ci sono interessi o volontà nascoste da parte di questa amministrazione come qualcuno ha scritto. C’è la volontà di affrontare un problema facendo tutto il necessario per rilanciare l’identità del viale e valorizzare il verde come bene comune. Ricevo - conclude - in media ogni due giorni l’allerta meteo della protezione civile per allerta temporali o vento forte e ho il dovere morale di intervenire per prevenire ogni rischio possibile per la mia gente.