Casola Valsenio, Maurizio Nati è l’unico candidato, di centrosinistra, per le elezioni di giugno

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Riccardo Isola - Maurizio Nati, attuale vice sindaco uscente, è l’unico candidato alla carica di sindaco per Casola Valsenio. Evento praticamente storico per il paese collinare. Queste sono le priorità per il nuovo governo quinquiennale del centrosinistra.
Dopo due mandati da vice sindaco adesso la candidatura. Cosa significa per lei a livello personale e politico questa nuova sfida?
«Ero molto stanco ma non potevo non accettare la candidatura per non tradire la fiducia che mi hanno espresso tanti casolani, soprattutto residenti in campagna. Ho accettato con consapevolezza e determinazione per il grande amore che ho verso Casola Valsenio e i casolani, che meritano di avere una amministrazione consapevole dei problemi che caratterizzano il territorio e pronta ad affrontarli. Per questo credo nel valore della squadra con cui mi presento, fatta di persone che hanno un vissuto concreto nelle varie realtà del paese e che in gran parte sono state parte attiva nella gestione della comunità durante gli eventi del Maggio scorso. Nonostante il mio impegno nell’attività amministrativa non sia nuovo la scelta è stata sofferta proprio per le complessità che ben conosco, spero nell’aiuto di tutti i casolani».
Casola è stata fortemente colpita dall’ondata di maltempo di un anno fa. Qualcosa è stato fatto ma la situazione rimane fortemente critica. Quali sono le richieste, le idee e gli interventi necessari da affrontare?
«L’ultimo anno è stato molto impegnativo per l’amministrazione del Comune, altrettanto difficile si presenta il futuro: una situazione della quale sono consapevole, i lavori di ripristino del territorio non sono ancora conclusi e la mia priorità sarà quella di affrontare la delicata fase di ricostruzione relazionandomi con la struttura commissariale affinché nessuno in paese debba più essere isolato. La ricostruzione in campagna non dovrebbe solo ricostituire la situazione precedente, ma dovrebbe puntare a un miglioramento infrastrutturale che risponda alle esigenze di chi ci vive. Ho incontrato molti giovani che hanno scelto di rimanere nel territorio, per continuare o avviare nuove attività, non vorrei che cambiassero idea, serve dare loro delle certezze in merito alla ricostruzione, sistemando tutte quelle infrastrutture per continuare nelle loro attività, assicurando il presidio del territorio».
Una piccola comunità d’Appennino sconta le difficoltà anagrafiche, economiche, produttive e di welfare. Cosa genererete di fare per arginare questa contingenza che anno dopo anno si aggrava?
«Rendere più attrattivo il nostro comune e il territorio, attraverso il miglioramento delle comunicazioni stradale e delle infrastrutture, in particolare quelle digitali, assicurare adeguati servizi sociali e sanitari, in merito a questi ultimi potenziando i servizi ambulatoriali rivolti in particolare agli anziani».
Vena del Gesso e cava di Monte Tondo. A che punto siamo e qual è la vostra posizione? Che margini di speranza e manovra ci sono per scongiurare la chiusura?
«Dedicheremo grande attenzione e impegno per il proseguimento dell’attività estrattiva nella cava di Monte Tondo, essenziale per mantenere a Casola Valsenio la produzione di cartongesso. Lo stabilimento rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia locale e per la sopravvivenza del territorio, oltre ad essere un esempio di sostenibilità ambientale producendo materiali da costruzione tra i più ecologici. In questo contesto è importante favorire il riciclo del cartongesso, promuovendo la creazione di infrastrutture dedicate al suo ricevimento e trattamento, con l’obiettivo di ridurre il consumo di gesso naturale e creare opportunità occupazionali aggiuntive».
Al di là della situazione post pandemica e alluvionale su cosa punta il vostro programma elettorale?
«Queste sono le priorità di mandato: mantenimento e qualificazione dei servizi, messa in sicurezza delle infrastrutture e del territorio, consolidamento del centro storico, interventi sul Senio e rii minori, ripristino delle linee elettriche e telefoniche, acquedotti rurali e laghetti irrigui. Non posso dimenticare poi il problema del recupero patrimonio edilizio privato non in sicurezza nel centro storico del paese e il calo demografico e futura gestione delle strutture e dei servizi sociali e scolastici. Infine dobbiamo promuovere la razionalizzazione dei servizi attraverso il contributo e la collaborazione con soggetti del privato sociale e del volontariato».
Il ruolo dell’Unione, risorsa imprescindibile o ancora cantiere aperto?
«L’Unione è stata concepita come strumento per gestire servizi e funzioni amministrative in modo associato, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza, la specializzazione e la convenienza economica, garantendo standard omogenei di qualità e quantità tra i vari Comuni. È importante sottolineare che, pur promuovendo la gestione condivisa, vengono rispettate le prerogative istituzionali e la responsabilità amministrativa degli organi democraticamente eletti, come il Sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale. In questo contesto, è riconosciuta e preservata l’autonomia delle singole municipalità, che hanno il compito comune di condividere e promuovere politiche di sviluppo e di programmazione sovracomunale. Il nostro impegno sarà volto a migliorare la qualità dei servizi, sfruttando le opportunità della gestione associata. Tuttavia, riteniamo che sia necessario un maggiore coinvolgimento e autorità all’interno degli organi politici dell’Unione. A tal fine, sarà necessario garantire una partecipazione costante e attenta a tutte le decisioni».
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