Riccardo Isola - Un murale dedicato ai più che centenari allegorici di Casola. Un modo per esorcizzare e non perdere quella testimonianza di rito e condivisione collettiva che è la costruzione dei carri di gesso che a causa della pandemia per due anni si è dovuta interrompere. Un segno indelebile, impresso su un muro con «pennelli e colori» alle porte del paese grazie a un’opera d’arte che ne riassume i tratti più intimi, filosofici, estetici e antropologici. Questo è quanto stato realizzato dall’artista romana Alessandra Carloni, già nota in Romagna per diverse incursioni di street art tra cui il «Baracca» a Lugo, che nei giorni scorsi ha ricevuto il via libera per fissare sul muro uno dei simboli della cultura e della sensibilità artistico-popolare del paese: i carri allegorici. Una composizione fortemente onirica e di proiezione verticale, anche se sembra essa stessa sospesa su un basamento di nuvole, in cui la dimensione meccanica dell’insieme, a suo modo post moderna, gioca con un’ambientazione il cui lo stile richiama immediatamente il fumetto giapponese (molto forte l’evocazione al tratto del grande maestro Miyazaki e quella di Jamie Hewlett e Damon Albarn). Elementi appunto onirici, in cui equilibrismi strutturali al limite della sfida alla gravità, metafisica e pathos dialogano con figure antropomorfe e caratteristici monumenti del paese in un carro «che è anche una sorta di macchina fantastica. Ma non solo - spiega l’artista - grazie a uno studio sui documenti, fotografici e non, della manifestazione ho voluto riprendere e fissare nel muro alcuni degli elementi estetici e plastici che i costruttori hanno realizzato negli stessi carri che sfilano in primavera». L’arrivo sulle rive del Senio è avvenuto grazie all’amicizia che l’artista ha con il curatore e gallerista forlivese Marco Miccoli che ha messo in contatto i promotori dell’iniziativa, l’Associazione dei carri di Casola e la stessa Carloni. Non mancano quindi i ringraziamenti. «Grazie al Comune - conferma l’artista capitolina - che mi ha saputo accogliere in così poco tempo, sfidando pioggia e vento e un grazie anche all’associazione dei carri che ha voluto fortemente questo muro». Infine la giovane artista non poteva che avere un piccolo desiderio espresso appena abbassato il carrello elevatore che ha consegnato alla comunità la sua testimonianza. Devo dire - chiude - che la curiosità di riuscire a venire a vedere dal vivo la sfilata di questi carri allegorici di Casola Valsenio è tanta, vista la storia e la grande passione che questa manifestazione porta nelle persone di questo piccolo paese della Romagna appenninica».