Casola, «Miocenic Lake», testimonianze fossili emergono dal passato
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Un luogo pieno di sorprese. L’area interessata dal crollo del campo sportivo di Casola Valsenio si sta caratterizzando come scrigno naturalistico dalle innumerevoli soprese. Sono passati oltre due anni dalla frana che ha trascinato nel fiume il campo. Un evento straordinario che ha creato un nuovo ambiente inedito e particolare. Oltre al grande lago formatosi a causa dell’accumulo delle rocce, confermatosi bacino stabile che anche in un periodo di forte siccità come questa conserva diversi metri di profondità diventando rifugio per la fauna ittica, per aironi e di altri animali, dall'altro la grande parete responsabile della frana sta lentamente restituendo curiosità geologiche. A seguito del crollo e ai sopralluoghi dello speleologo Andrea Benassi, sono emersi fenomeni unici come i recenti vulcanetti subacquei. Ma non solo. «La frana – spiega Benassi - ha messo a giorno e sparso molti degli strati e delle strutture profonde relative ad una buona fetta della serie marnosa arenacea che caratterizza l’Appennino, rendendo possibili osservazioni dirette difficili». Tra queste c’è la recente scoperta di «una notevole densità di strati fossiliferi nonché alcune morfologie sedimentarie di grande valore estetico». Una in particolare, identificata poche settimane fa, ha attirato l'attenzione dello speleo. «Su alcune lastre di arenaria miocenica (12-15 milioni di anni ndr) – sottolinea Benassi - compaiono lunghi ‘tentacoli’ di grosse dimensioni, dove si conservavano fini dettagli simili a foglie o piume. Un qualcosa tanto bello dal punto di vista estetico, quanto apparentemente poco conosciuto anche nell'ambito geologico». Dopo una serie di ipotesi e una perlustrazione sul campo, dove sono intervenuti anche i geologici dell'associazione Gipiesse, (Tiziano Righini e Carlo Berti Ceroni) è nata l’ipotesi che queste formazioni possano essere riconducibili a flute casts frondescenti. «Una morfologia – spiegano gli esperti - legata non a strutture biologiche quanto alle correnti del fondo marino, ma che in questa abbondanza di dettagli e dimensioni appare piuttosto rara e molto poco frequente nella serie marnosa arenacea».
Il «Miocenic lake» come è stato scherzosamente ribattezzato il luogo parafrasando un noto film holliwoodiano si sta caratterizzando come luogo dall'elevato valore naturalistico, tanto dal punto di vista biologico, quanto come potenziale geosito legato alla didattica e alla ricerca.