Casola, il presidente dei castanicoltori del Senio, Giuseppe Pifferi lancia l’allarme: «La produzione del 2023 è in calo»

Romagna | 15 Ottobre 2023 Le vie del gusto
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Riccardo Isola - L’autunno porta in dote frutti della montagna tra i più apprezzati e antichi: castagne e marroni. Sono produzioni millenarie che in questa parte di collina aiutano l’economia ad avere introiti anche in una stagione non certo feconda e produttiva per il bilancio aziendale. Una coltivazione, quello dell’albero del pane, che in questi ultimi anni ha però dovuto affrontare diverse peripezie e situazioni non certo entusiasmanti. Dalla cinipide alla siccità, dalla mancanza di manodopera, essenziale non solo nella fase di raccolta di ricci ma durante tutta la stagione, fino ad arrivare a quest’anno in cui la pioggia torrenziale di maggio ha ferito profondamente l’Appennino, sono veramente tante le piaghe che si sono e si abbattono sul comparto castanicolo. Lo conferma il presidente dei castanicoltori della valle del Senio Giuseppe Pifferi. «Stiamo attraversando anni durissimi per i castagneti e gli agricoltori. Se siamo riusciti a contenere l’invasione del cinipide, non senza subire durissimi colpi per anni, adesso il vero problema si chiama siccità. Le piante di castagno stanno soffrendo anno dopo anno e alla fine si seccano. In più - aggiunge con rammarico - le frane e gli smottamenti che si sono avuti dopo le piogge del mese di maggio hanno ulteriormente aggravato la situazione. Le piante sono infatti molto vecchie, alcuni esemplari hanno diverse centinaia di anni, e il loro apparato radicale è molto sensibile e delicato. Lo scivolamento della terra - spiega - ne ha compromesso la sopravvivenza di decine e decine di unità. Servono sostegni in modo strutturale e celere. Il comparto ha gli anni contati se non si danno risposte di sistema. Rischiamo - chiude - di perdere un patrimonio agroalimentare, culturale e di biodiversità veramente importante».

COSTI E QUANTITA’
Quest’anno la produzione nella sola vallate del Senio «segna una perdita del 70% della quantità. I frutti che raccogliamo - prosegue Pifefri - sono tendenzialmente belli e saporiti ma rappresentano il 30% della potenzialità produttiva e questo non può essere remunerativo». Non basta alzare i prezzi in modo equivalente altrimenti si entrerebbe in un cortocircuito in cui la vendita non sarebbe facile. «Al mercato all’ingrosso - sottolinea -  la media al chilo va dai 6,5 ai 7 euro. Nelle sagre possiamo arrivare a venderle dagli 8 ai 10 euro al chilo. Ma stiamo parlando di briciole».

INCONTRO CON MAMMI
Per cercare di ottenere risposte e presentare il problema alla politica, in occasione della Festa dei Frutti Dimenticati, sabato 14 ottobre alle 10.30 all’interno della tenda dei convegni di piazza Alfredo Oriani, si terrà un incontro pubblico con l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi sul tema «Frane e sorti della castanicoltura». A cinque mesi dalla terribile alluvione che ha colpito il Comune di Casola Valsenio, si terrà così un importante incontro per approfondire lo stato disastroso dei castagneti e il futuro della castanicoltura locale. .

LE VARIE CARATTERISTICHE
Castagne e marroni è vero che fanno parte della stessa famiglia ma non sono lo stesso frutto. Le castagne provengono da una pianta selvatica, i marroni sono invece coltivati e questo, nel corso del tempo ha permesso alla pianta selvatica delle castagne di migliorarsi grazie a potature e innesti. Il riccio della castagna può contenere fino a 7 frutti mentre quello del marrone al massimo arriva a 2/3 frutti. La buccia del marrone è più chiara, tendente al rossiccio quella della castagna è più scura, spessa e resistente. Inoltre i marroni sono più grossi, regolari e tondeggianti, presentano la classica forma a cuore mentre le cugine sono più piccole e, molte volte, hanno una forma piatta e schiacciata. Per quanto riguarda la pellicola che separa il frutto dalla buccia, nella castagna è più spessa e difficile da eliminare mentre nel marrone è più sottile e si elimina facilmente dopo la cottura. Infine la cicatrice iliare, l’area più bassa e larga del frutto, nella castagna è più rotondeggiante mentre nel marrone ha forma più rettangolare. Per non parlare del sapore che vede la castagna averne meno ed essere meno dolce, è ottima bollita o arrostita, viene utilizzata per produrre la farina di castagne. Il marrone è più dolce e croccante e viene utilizzato moltissimo in pasticceria.

FINGER FOOD MARRONI, SPECK E SALVIA
Bocconcini di castagne, speck e salvia sono uno stuzzicante finger food per aperitivo ma anche come antipasto gustoso. Si tratta di un incontro tra la dolcezza della castagna, il profumo affumicato dello speck e la freschezza aromatica della salvia. Il tutto in un gioco tra consistenze legate alla morbidezza e croccantezza degli ingredienti. Facile e abbastanza veloce la preparazione. Dopo aver cotto le castagne in acqua bollente salata per 50 minuti, vanno scolate e raffreddate. Appena possibile è necessario sbucciarle delicatamente, Dopo aver tagliato le fette di speck a metà vanno avvolte ogni castagna con mezza fetta. Dopo bisogna irrorare con un filo d’olio e cuocere nel forno già caldo a 180° per 10-15 minuti. Alla fine, prima di servirli, guarnire con qualche fogliolina di salvia.
Ingredienti:
20 castagne
10 fette di speck
salvia
olio extravergine di oliva

MAIALE CON MARRONI, MELA E ZENZERO
Questo secondo piatto prevede l’unione tra alcuni ingredienti caratteristici dell’autunno. Dopo aver scaldato il burro in una casseruola a fuoco medio, unire la cipolla tritata facendola cuocere per 10 minuti. Sfumare con vino bianco. Unire la mela tagliata a cubetti con zenzero, aglio tritato e salvia. Aggiungere acqua e le castagne e fare cuocere per 7-8 minuti, fino a quando il composto si sarà asciugato. Condire con sale e pepe e lasciare a raffreddare. Prendere la carne e, con un coltello affilato, praticate un taglio longitudinale al centro della stessa, aprendola a libro. Condire con sale e pepe distribuendo il composto di mele e castagne sulla metà destra. Ripiegare la metà sinistra e fissate l’arrosto con dello spago da cucina. Condire ancora con sale e pepe esternamente. Fare scaldare dell’olio in una padella antiaderente. Posizionare il maiale facendolo rosolare bene su tutti i lati. Trasferire il tutto in forno, precedentemente in temperatura, continuando la cotture a 180 °C per circa 35-40 minuti. Prelevare il maiale dalla teglia, coprirlo con un foglio di alluminio e fare riposare per 10 minuti prima di tagliarlo.
Ingredienti
Maiale lonza 1 kg
Burro 25 g
Cipolle 1
Mele 1
Aglio 1 spicchio
Zenzero fresco tritato 2 cucchiaini
Salvia 2-3 foglie
Castagne (arrostite e pelate) 1 tazza
Acqua 50 ml
Olio extravergine di oliva quanto basta
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