Riccardo Isola - Dalle cantine a nuovi supporti illustrativi multimediali (questi con investimento ad hoc effettuato dalla Fondazione «Casa Oriani», ndr), da consolidamenti strutturali sul tetto e sull’edificio fino ad arrivare a interventi sull’area esterna verde e soprattutto sul mausoleo esterno. Saranno questi i principali interventi che riguarderanno e verranno realizzati al «Cardello». Grazie ad un finanziamento regionale arrivato con la Legge 40 e all’intervento finanziario dell’ente «Casa di Oriani» (pari al 30%) saranno investiti circa 300 mila euro per riportare lustro e migliorare uno dei monumenti e luoghi turistici più visitati e apprezzati di Casola Valsenio. Le risorse serviranno, a partire dalla fine del mese, data in cui dovrebbe partire il cantiere, e fino a primavera 2020, data di fine lavori, a tamponare, mettere in sicurezza e recuperare le diverse strutture oggi abbastanza segnate dal tempo e dagli eventi, anche sismici, che si sono registrati negli anni. Importanti saranno i lavori per il restyling del complesso monumentale, posto nelle adiacenze dell’edificio, costruito negli anni 1923-1924, su disegno dell’architetto Arata, che ospita il sepolcro di Alfredo Oriani. «Crediamo che questo nuovo, anche se non risolutivo, investimento - commenta il sindaco Giorgio Sagrini - saprà rendere ancora più attrattativo, da un punto di vista turistico uno dei siti più suggestivi e antichi del territorio. Interventi sia strutturali, tra cui il recupero delle cantine fino ad oggi interdette all’accesso pubblico, sia di natura multimediale che renderanno fruibile il Museo in modo ancora più ampio, chiaro ed efficace. Inoltre – conclude il primo cittadino - la ridefinizione dei confini del parco della Vena del Gesso permetterà di inserire sia il Cardello che la vicina Abbazia di Valsenio e il Giardino delle Erbe al proprio interno valorizzandone l’identità e valorizzando ulteriormente il territorio».
LA «NUOVA» CASA DI ORIANI
L’edifcio sorge fiero e maestoso appena sopra la strada provinciale «Casolana-riolese» a poca distanza dal centro del piccolo paese collinare. Qui Oriani vi trascorse gran parte della sua vita scrivendovi tutte le opere. Non è dato sapere, però, l’età di costruzione esatta di quella che fu la foresteria dell’Abbazia benedettina di Valsenio (1126 d.C). Il Cardello fu acquistato nel 1855 da Luigi Oriani, padre di Alfredo, ma solo 11 anni dopo la famiglia vi si stabilì in pianta stabile fino al 1978, quando Luigia Pifferi Oriani, vedova di Ugo, unico figlio di Alfredo, lo ha lasciato in eredità all’ente «Casa di Oriani» assieme ai terreni circostanti. L’attuale assetto dell’edificio risale al restauro del 1926, e oggi è ancora possibile ammirare, aggirandosi all’interno, la camera da letto di Oriani, col letto in cui morì il 18 ottobre 1909, e lo studio con i circa 600 libri della sua biblioteca privata. La casa signorile otto-novecentesca, per come la si può ammirare oggi, si estende un vasto e lussureggiante parco, ricco di quasi trentamila piante di grande interesse naturalistico.