Campagna vaccinale, nel Ravennate si punta ad agende più ampie

Silvia Manzani
«Siamo appesi alle consegne delle dosi. A seconda delle forniture, il ritmo della campagna potrà procedere a una velocità piuttosto che a un’altra. Il nostro obiettivo, comunque, è avere un orizzonte temporale che copra almeno tutto marzo, stiamo lavorando alle agende proprio per questo». Roberta Mazzoni, direttrice del distretto sanitario di Ravenna, Cervia e Russi e di quello della Bassa Romagna, fa il punto sulla campagna vaccinale anti-Covid, che al momento sta proseguendo per gli over 85 e gli anziani sopra gli 80 anni assistiti a domicilio e i loro familiari. E che dal primo marzo aprirà anche a chi è nato tra il 1936 e il 1941. Nel giro di tre giorni, dal 15 al 17 febbraio, in provincia di Ravenna hanno prenotato il vaccino 6.547 persone. A livello regionale, le prenotazioni raccolte costituiscono il 40% delle persone dell’età di riferimento.
Dottoressa, come state organizzando i punti vaccinali hub e spoke?
«Al Pala De Andrè di Ravenna siamo partiti il 16 febbraio, in quel caso l’apertura è garantita sete giorni su sette. Alla Fiera di Faenza e al Tondo di Lugo abbiamo vaccinato il 18 e il 19, mentre dalla settimana successiva garantiamo un’apertura di quattro giornate. Le cinque sedi spoke, che si trovano ad Alfonsine, Castel Bolognese, Cervia, San Pietro in Vincoli e Russi, verranno attivate dalla settimana del 22, solo per alcune giornate».
Può essere capitato che alcuni anziani non abbiano trovato posto, dunque, al momento della prenotazione?
«No, può però essere successo, come qualcuno mi ha segnalato, che persone residenti nei territori delle sedi spoke abbiamo trovato posto solo nelle sedi hub e in qualche caso, per comodità, abbiano preferito aspettare. In effetti si tratta di un disguido ma la nostra difficoltà, come sottolineavo, è proprio quella di avere una programmazione il più ampia possibile in base alle forniture. Consentire la prenotazione una settimana alla volta è un disagio per tutti, per chi deve organizzare e per chi vuole vaccinarsi».
Avete fatto una stima di quando finirete di vaccinare gli ultra 80enni?
«In Romagna ci sono 95mila persone sopra gli 80 anni. Di queste, chi vive nelle residenze per anziani o è assistito a domicilio è già stato vaccinato o sta per ricevere la prima dose. In generale, ci aspettiamo che ci siano 70mila adesioni. Sono calcoli che ci indicano come la fine della campagna, per questa fascia della popolazione, possa essere immaginata entro la fine di aprile».
Nel frattempo, come aprirete alle altre categorie?
«A partire dal 9 marzo dovremmo riuscire a iniziare a vaccinare gli operatori dei servizi per disabili. Stiamo prendendo contatti proprio in questi giorni per capire come muoverci. A livello regionale è anche in corso un accordo con la medicina generale per iniziare a rivolgerci agli insegnanti. Per loro, così come per gli operatori dei centri per disabili e probabilmente delle forze dell’ordine, sempre in base alle forniture potremmo iniziare a usare AstraZeneca, che è un vaccino indicato per chi ha meno di 55 anni ed è in buona salute».
Per quanto riguarda, invece, persone con disabilità o con patologie?
«Ci stiamo attrezzando per capire quando poter cominciare, consapevoli che si tratta di persone molto vulnerabili e per le quali, quindi, non c’è tempo da perdere».
In generale, da quando il 15 marzo si è aperta la possibilità, per gli over 85enni, di prenotare il vaccino, vi aspettavate questo boom di prenotazioni?
«Assolutamente sì, del resto le persone stanno capendo che il vaccino è l’unica arma che abbiamo per sperare di uscire da questa pandemia».