Il conto alla rovescia sta per esaurirsi. Questa sera, alle ore 20.45, il Manuzzi di Cesena ospita la sfida tra Italia e Ungheria, seconda giornata di Nations League. Previsti oltre 15.000 spettatori, con 1.500 ultras magiari in curva Ferrovia. In campo, invece, potrebbero esserci nuovi esordi. In porta dovrebbe stringere i denti Donnarumma, che nel finale della gara di Bologna ha rimediato una lussazione a un dito. "Ha un piccolo problema, ma vuole giocare. Se si sente di giocare e vuol giocare, gioca. Per me rimane il miglior portiere d'Europa", ha detto Mancini. La voglia del numero uno del Psg "è un segnale" e "sono rimasti anche altri, Leo, il Gallo, a cui ho detto di andare a riposarsi. E' un segnale", ripete. Davanti si parla inevitabilmente di Gnonto, esordiente semisconosciuto fino all'altro giorno, in grado di entrare e, dopo cinque minuti, fare l'assist per il gol contro i tedeschi. L'esterno dello Zurigo "è un ragazzo che ha 18 anni, non bisogna dargli tanta pressione: deve avere la possibilità di crescere e migliorare", lo protegge Mancini. "Per l'età che ha, sa giocare come pochi giocatori, ed è molto veloce. Ma deve crescere con calma, senza mettergli addosso pressione dopo mezzora di presenza in nazionale A". Si continua a parlare anche di Scamacca, dopo la buona prova di mercoledì. Per Mancini "ha tutte le qualità per diventare un centravanti molto bravo. Nonostante la sua altezza è veloce, potente, tecnico, può diventare completo". Ma neppure per l'attaccante del Sassuolo c'è la certezza di una maglia da titolare. Il campionato è appena finito, la stanchezza è tanta. Lo ha ammesso anche Nicolò Barella: "C'è stanchezza, l'impegno c'è, ma vestire questa maglia deve essere sempre un onore e non un peso. Entro in campo per mettere tutto quello che ho e sono convinto che anche i miei compagni lo faranno", dice l'interista. "Non sono tra quelli a cui il mister ha dato il permesso di andare a casa. Quando si parla di stanchezza e c'è questa maglia passa tutto in secondo piano, anche se la stagione è lunga bisogna onorare la maglia azzurra", ribadisce il concetto. "Il pubblico? Non possiamo fare altro che ringraziarlo. Dopo la grande delusione del Mondiale mancato ci sono stati vicini, hanno riempito gli stadi. Entreremo in campo per cercare di onorare la loro voglia e di vincere".