Calcio, l'annuncio di Jidayi: "Serie C o Dilettanti non importa: vorrei restare ancora a Ravenna"
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Sandro Camerani
Amarezza doppia per l’esito del playout, quella del ravennate William Jidayi, tornato a casa per aiutare la squadra della sua città a mantenere la categoria ma beffato infine, come tutti i suoi compagni e la società, prima della decisione della Figc in controtendenza con quanto sancito dall’assemblea della Lega Pro e poi, sul campo, da un Fano apparso molto più pronto dei giallorossi, soprattutto a livello psicologico. Così Jidayi sta forzatamente vivendo un’estate imperfetta, un periodo di attesa per quanto riguarda il futuro del Ravenna e conseguentemente anche il suo. Il difensore ravennate, infatti, ha dalla sua un identikit perfetto per continuare a vestire la maglia della squadra della sua città, perché potrebbe dare il proprio apporto significativo in entrambe le categorie tra le quali balla attualmente il futuro del sodalizio romagnolo. Dopo il Consiglio di Amministrazione, infatti, la società ha espresso chiaramente i propri intenti, ovvero adempiere a tutti gli obblighi necessari per l’iscrizione alla prossima serie D (tra il 20 e il 24 luglio) ma presentare anche la domanda per la riammissione in Lega Pro, che ha discrete chance di essere accettata se solo due delle sessanta società aventi diritto rinunceranno. Jidayi, nel frattempo, aspetta e riflette, anche sulle modalità dell’imprevista ed amara retrocessione sul campo: «Non ci sono alibi e quindi non ne cerco - dice -, ma ovviamente le modalità con le quali si è deciso di far disputare i playout dopo la diversa decisione della Lega Pro sono certamente discutibili. Ci siamo allenati tre settimane dopo tre mesi consecutivi di stop, è naturale che non potessero esserci partite tutto sommato normali e quindi i valori tecnici sono stati messi pienamente in discussione. Il Fano, nei 180 minuti, ha sicuramente meritato la salvezza per come ha interpretato le due gare ma, a mio parere, soprattutto per essersi dimostrato più reattivo e resistente sul piano fisico. Per noi non ci sono alibi, però, come ho già detto, ma solo molto dispiacere. Per la squadra e parimenti per la società, che si è sempre dimostrata seria e corretta: l’esonero dell’allenatore dopo la gara di Fano è stata la classica mossa della disperazione per dare una scossa, l’unico modo possibile a quel punto. Purtroppo non è servita neppure quella».
FUTURO IN CAMPO
E adesso Jidayi si interroga sul suo futuro, ma con una certezza: sarà ancora su un campo da calcio. «Sono arrivato ad una età nella quale devo naturalmente valutare anno per anno la volontà di andare avanti ma anche la risposta del mio fisico. Allora dico che per come mi sono trovato anche nel playout, sia a livello di voglia che di atletismo, anche nella prossima stagione giocherò, non ci piove. Tra un anno, casomai, ne riparleremo». Jidayi, che debuttò in prima squadra proprio nel Ravenna, quello targato Pelliccioni-Gregori che venne ricostruito dopo il primo fallimento, è senza dubbio tra i maggiori indiziati a restare in giallorosso a prescindere dalla categoria: «Vediamo se il Ravenna verrà riammesso, come spero e come penso che meriti, ma io penso di potermi mettere a disposizione comunque. Se il Ravenna dovesse essere interessato ne parlerò volentieri con la società, questo è sicuro».