Calcio, i giovani ravennati in rampa di lancio: in Inghilterra c’è il gioiello Casadei, occhio a Giovane
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Tomaso Palli
Matteo Prati non è l’unico in rampa di lancio. Accanto a lui, tra Serie A, Serie B ed estero, ce ne sono altri. In ordine di età, il primo è il classe 2003 Cesare Casadei, coetaneo di Prati, protagonista in estate di un trasferimento record: dall’Inter Primavera, senza mai debuttare in prima squadra, al Chelsea per 15 milioni di euro. Il centrocampista, aggregato all’U21 Blues (Premier League 2), si è subito messo in mostra con 5 reti e 1 assist in 13 presenze. E così, nel mercato invernale, è stato ceduto in prestito al Reading in Championship, la seconda serie inglese, serbatoio capace di lanciare i più forti talenti dall’attuale Premier League. Tornando in Italia, troviamo Samuel Giovane, un altro classe 2003 in prestito all’Ascoli, in Serie B, ma di proprietà dell’Atalanta. Centrocampista e all’occorrenza terzino sinistro, Giovane, dopo la trafila nel club bergamasco, si è ritagliato il suo spazio alla prima avventura con i «grandi» raccogliendo 18 presenze e 1 assist. Ultimo, ma solamente per età, è il 2004 Antonio Raimondo. La punta centrale, ex Cesena, è oramai un membro consolidato della prima squadra del Bologna pur restando l’attaccante di riferimento della Primavera. Debuttante a 17 anni grazie alla fiducia di Mihajlovic, Raimondo gioca poco in A - due presenze e 13 minuti - ma il Bologna ci crede e non vuole bruciare le tappe. L’ultimo ravennate in Nazionale maggiore fu Mirko Valdifiori, oggi alla Vis Pesaro in C, che giocò titolare in amichevole contro l’Inghilterra nel 2015. Poi, il vuoto e sono serviti più di otto anni per rivedere tra i convocati un ravennate (in realtà tre). Non si è trattato di un qualche cosa di ufficiale bensì di uno stage. Casadei, Giovane e Raimondo si sono così allenati agli ordini di Mancini in un provino che comprendeva altri 66 «stagisti azzurri». È facile intuire che non tutti saranno da Nazionale, ma il segnale è chiaro: Ravenna (e provincia) è tornata a reclamare spazio nel calcio che conta.