Calcio, Faenza-Virtus, l’unione fa la forza: «Una sinergia per tornare in alto»

Tomaso Palli
Un fulmine a ciel sereno ha colpito la Faenza del pallone che, nel pomeriggio di giovedì 5 maggio, si è ritrovata con un’ufficialità storica. Dopo anni di ipotesi, scenari e progetti mai concretizzati, Faenza Calcio e Virtus Faenza, attraverso un comunicato congiunto, hanno annunciato una collaborazione che «dà vita a un sodalizio che potrà contare, in forma aggregata, su un settore giovanile forte di circa 900 ragazzi, di importante impatto formativo e sociale». Nessuna fusione, ma una sinergia che ha visto l’uscita di scena dal Faenza Calcio, dopo quasi 30 anni, di Gian Carlo Minardi, che proprio la scorsa settimana ha ceduto le quote «a una nuova compagine societaria composta dai rappresentanti dell’attuale gestione operativa del Faenza Calcio e della Virtus Faenza». Ma cosa potrà accadere dopo questo accordo? Quali sono gli scenari futuri per il calcio faentino? Abbiamo provato a chiederlo ai due sodalizi.

QUI FAENZA CALCIO
Con l’addio di Minardi, attuale numero uno di Formula Imola, Gian Andrea Missiroli è stato nominato amministratore unico del club biancazzurro con il 50% delle quote. «Accanto a me sono presenti altre figure che rappresentano il Faenza Calcio - spiega lo stesso Missiroli - mentre la restante parte è intestata a Juri Lucatini della Virtus Faenza (direttore generale, ndr). Questo perché sembra esserci un aspetto regolamentare che impedisce al presidente della Virtus (Mattia Lucatini, ndr) di ricoprire il ruolo di socio in una seconda attività sportiva. Ma siamo in contatto con gli uffici legali della Federazione per capirne meglio». Il futuro del calcio a Faenza sembra finalmente aver preso una strada dove la parola d’ordine è collaborazione: «Ho sempre pensato che due realtà così importanti dovessero interagire - continua Missiroli - e, fin da subito, io e Mattia (Lucatini, ndr) siamo stati in sintonia. È quindi stato abbastanza semplice proporre loro di entrare nelle quote del Faenza Calcio. Abbiamo così unito prima le teste dei piedi». Si tratta di un’operazione che non avrà risvolti immediati, anche perchè la volontà delle parti sarà quella di mettere sul tavolo un progetto a lungo termine: «Le matricole di Faenza Calcio, San Rocco e Virtus Faenza, al momento, esisteranno distinte. Il nostro obiettivo è di dare continuità e prospettiva al Faenza con persone che hanno a cuore il calcio in città. E nella Virtus, accanto a ragazzi giovani e volenterosi, abbiamo trovato tutto questo». Il presidente biancazzurro ha voluto anche sottolineare il mancato appoggio delle istituzioni: «Rappresentiamo una realtà importante con titoli sportivi, esperienza, storia… ma tutto ciò non ci viene riconosciuto. Il Faenza Calcio deve rimanere apolitico, ci mancherebbe, ma in questa città, per essere visti, bisogna essere allineati. E ne ho avuto l’esempio anche in questa vicenda: non ho ricevuto nessuna telefonata dagli organi istituzionale per congratularsi riguardo al progetto. Non con il sottoscritto, quello non mi interessa». 

QUI VIRTUS FAENZA
La soddisfazione per l’operazione è confermata anche dal presidente della Virtus, Mattia Lucatini: «Pensavamo ad una soluzione di questo tipo da anni e finalmente siamo arrivati ad una sinergia per il bene del calcio faentino e con l’obiettivo di farlo crescere». E le prospettive per il futuro fanno ben sperare l’intero settore: «E’ una crescita generale - prosegue Lucatini - sia per la Virtus che per il Faenza. Inoltre, se cresciamo entrambe, cresce anche l’intero movimento calcistico. Questa ripartenza, con la prospettiva di avere una squadra migliore unendo le forze, deve essere vista naturalmente come una svolta molto importante per l’intera città in chiave futura».