Calcio dilettanti a rischio, la situazione in Promozione: "Una soluzione per il 2021? Le fusioni"

Romagna | 06 Aprile 2020 Sport
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Oltre un mese di stop, con la minaccia sempre più concreta (e legittima) di doversi fermare definitivamente, chiudendo in anticipo la stagione 2019-2020. In tv e sui giornali nazionali rimbalzano le paure, le speranze e purtroppo anche i litigi di tutti i protagonisti dei campionati professionistici, con la serie A al comando e sulla bocca di tutti, ma nel sottobosco del calcio italiano ci sono anche migliaia di società dilettantistiche che si interrogano sul presente e che guardano con grande paura il futuro. Il viaggio di Setteserequi nel calcio dilettantistico della provincia chiama in causa tutti: la serie D, con l’Alfonsine, due club di Eccellenza come Del Duca Ribelle e Sanpaimola, due società di Promozione come Faenza e Massa e anche il Faventia, rappresentante più nobile del calcio a 5. Ai dirigenti dei club abbiamo chiesto di rispondere a queste tre domande.
1. Come state vivendo questo drammatico momento senza sport e con la minaccia Coronavirus?
2. Secondo voi cosa ne sarà della stagione 2019-2020 che si sarebbe dovuta concludere tra poco più di un mese? Sarebbe più giusto fermarsi già definitivamente e pensare all’anno prossimo?
3. Pensando al domani, riuscite in questo momento a quantificare i danni alla vostra società? Il vostro futuro è a rischio?
In Promozione la parola passa ai due direttori sportivi di Faenza e Massa, rispettivamente Nicola Cavina e Nicola Morelli.
1. Cavina: «Stiamo vivendo questo momento un po’ come tutti. Tutti i ragazzi fortunatamente stanno bene, sono a casa e sono aggiornati periodicamente sulla situazione. Ci sentiamo al telefono, viene inviato loro il programma settimanale delle attività». Morelli: «Tutti sono a casa, in buona salute, e si allenano da casa seguendo un programma preparato ad hoc dal nostro preparatore atletico. Ci sentiamo nel nostro gruppo di Whatsapp, dove teniamo informati tutti i ragazzi sul susseguirsi delle cose, che al momento vediamo ferme fino almeno a fine aprile. Al momento, onestamente, credo non ci siano le condizioni per continuare la stagione».
2. Cavina: «Navighiamo a vista un po’ come tutti in questo momento. Dobbiamo ovviamente attenerci a quelle che sono le direttive del governo. Credo che, per com’è la situazione, non sia facile al momento tornare subito a giocare, ma se ci fossero le condizioni, noi siamo per tornare a giocare e continuare il campionato. Naturalmente deve essere dato il tempo alle squadre di allenarsi e ripartire, perché lo stop è comunque lungo. Speriamo si possa tornare ad allenarsi il prima possibile». Morelli: «Come già anticipato in precedenza, ad oggi non ci sono le condizioni per poter andare avanti. Il ministro dello sport Spadafora ha lasciato intendere che fino a inizio maggio sicuramente gli allenamenti non potranno essere ripresi, in riferimento ai professionisti. Ed è normale che sia così. Le società professionistiche hanno strutture con medici e presidi sanitari pronti ad affrontare situazioni critiche, cosa che le società dilettantistiche non potrebbero fare. Non è ovviamente neanche giusto congelare la classifica attuale, perché per esempio la Valsanterno prima in classifica ha ancora cinque scontri diretti con squadre immediatamente seguenti in classifica. Non è facile la situazione, anche perché giocare a giugno e luglio porterebbe un forte sfasamento in tutta la stagione. Senza considerare che, giocando di sera per il troppo caldo, alcune squadre non hanno neppure l’illuminazione. Attenderemo le disposizioni».
3. Cavina: «Più che danni economici, al momento intravvediamo il danno sportivo. Siamo in piena corsa per il campionato, un’occasione importante per provare a tornare in Eccellenza. Se venisse congelato qui il campionato, ripartire da capo non sarebbe facile». Morelli: «Ci sarà certamente un forte problema economico per tutte le squadre, perché la prossima stagione, con la crisi economica così impattante, gli sponsor saranno fortemente ridimensionati a livello generale. Difficile poter pensare che a questi livelli possano venire riconosciuti i rimborsi spese attuali. Si dovrà ripensare anche a eventuali fusioni, mettendo in sinergia più squadre».
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