Calcio dilettanti a rischio, la situazione in Eccellenza: "Campionato finito, sarà dura programmare con gli sponsor"
Oltre un mese di stop, con la minaccia sempre più concreta (e legittima) di doversi fermare definitivamente, chiudendo in anticipo la stagione 2019-2020. In tv e sui giornali nazionali rimbalzano le paure, le speranze e purtroppo anche i litigi di tutti i protagonisti dei campionati professionistici, con la serie A al comando e sulla bocca di tutti, ma nel sottobosco del calcio italiano ci sono anche migliaia di società dilettantistiche che si interrogano sul presente e che guardano con grande paura il futuro. Il viaggio di Setteserequi nel calcio dilettantistico della provincia chiama in causa tutti: la serie D, con l’Alfonsine, due club di Eccellenza come Del Duca Ribelle e Sanpaimola, due società di Promozione come Faenza e Massa e anche il Faventia, rappresentante più nobile del calcio a 5. Ai dirigenti dei club abbiamo chiesto di rispondere a queste tre domande.
1. Come state vivendo questo drammatico momento senza sport e con la minaccia Coronavirus?
2. Secondo voi cosa ne sarà della stagione 2019-2020 che si sarebbe dovuta concludere tra poco più di un mese? Sarebbe più giusto fermarsi già definitivamente e pensare all’anno prossimo?
3. Pensando al domani, riuscite in questo momento a quantificare i danni alla vostra società? Il vostro futuro è a rischio?
Andrea Voria
In Eccellenza tocca a Luigi Nucci, presidente della Del Duca Ribelle, e ad Anselmo Andraghetti, presidente onorario del Sanpaimola
1. Nucci: «Noi come Del Duca siamo stati tra i primi a chiudere, appena è partita l’emergenza. Credo che abbiamo fatto molto bene a optare per questa decisione». Andraghetti: «Tralasciando l’aspetto umanitario, che è tragico, è molto difficile affrontare questa situazione perché è coincisa con diversi altri avvenimenti. A Conselice era prevista l’assegnazione degli impianti da gioco, cosa che ci riguarda molto da vicino perché ad ora siamo senza un terreno per la prima squadra».
2. Nucci: «La Federazione non ha ancora emesso alcun comunicato. Io credo che non riprenderà più, perché è difficile ripensare a un campionato del genere, diviso in due spezzoni. Anche se i dati nazionali iniziano a migliorare, ci vorrà tempo perché tutto finisca e secondo me anche la stagione 2020-21 diventa difficile da pensare e da organizzare». Andraghetti: «Secondo me è giusto fermarsi perché non siamo professionisti. Già ai massimi livelli si sta discutendo di questo aspetto e noi che veniamo cinque o sei gradini sotto dobbiamo salvaguardare per prima cosa la salute dei ragazzi e di chi viene allo stadio».
3. Nucci: «Io penso che caleremo, dal punto di vista degli sponsor, quasi del 50%. Sarà molto difficile programmare la prossima stagione, perché la crisi si riflette sulle aziende e di conseguenza anche sulla nostra società calcistica. Anche i giocatori dovranno prendere coscienza di questo aspetto, sia per quanto riguarda gli stipendi della prossima stagione, ma anche per la parte restante di quella in atto». Andraghetti: «Se il budget di questa stagione è stato 100, verosimilmente quello della prossima sarà circa 60-70: gli sponsor caleranno. Anche i giocatori dovranno mettersi nell’ordine di idee che sarà diverso».