Calcio D, riparte la caccia del Ravenna alla C: «Umiltà e idee per stare in alto»

Romagna | 03 Settembre 2022 Sport
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L’antipasto con la Coppa è rimasto sullo stomaco (3-1 per l’Adriese e conseguente eliminazione), ma da domenica prossima per il Ravenna sarà fondamentale voltare pagina e cambiare menù. Alle ore 15, allo stadio Benelli, comincia il campionato. I giallorossi ospiteranno l’insidioso Prato e proveranno a cancellare subito il passo falso della scorsa settimana, che ha infastidito parecchio il nuovo allenatore Cristian Serpini. Tocca proprio all’ex tecnico del Lentigione presentare la nuova avventura del Ravenna in D.
Serpini, cominciamo da lei e dalla preparazione. Quali segnali ha avuto?
«Il mio approccio è stato molto positivo, ho trovato una società organizzata e anche strutture che mi permettono di lavorare bene. Quanto al precampionato, è stata un’estate di grande lavoro e di prove, perché cambia la richiesta di gioco dallo scorso anno e di conseguenza abbiamo bisogno di un po’ di tempo, anche perché, oltre alla richieste, sono cambiati tanti giocatori».
Che Ravenna vedremo al via del nuovo campionato?
«Dovremo avere due maschere. Dovremo essere la squadra più umile e operaia del mondo quando non avremo la palla, ma anche la squadra più entusiasta e propositiva del mondo quando invece la palla sarà nostra. Non credo in chi fa lo spavaldo e dice che conta solo il proprio gioco, ma penso sia fondamentale anche sporcarsi le mani quando la palla ce l’hanno gli altri. Allo stesso tempo credo nell’equilibrio tattico. Per me è fondamentale».
Quale sarà il suo modulo di riferimento?
«Noi lavoriamo su due moduli, il 3-5-2 e il 4-3-1-2. Sono due sistemi che porto avanti e che porteremo avanti tutto l’anno. I principi di gioco non variano, ma si cambierà spesso in base all’avversario. Preparare due moduli non deve creare confusione ma deve essere un vantaggio».
A che punto siete fisicamente e tatticamente?
«Difficile quantificare. Rispetto agli altri anni, ai miei percorsi, mi sento di essere più avanti. Detto questo, il calcio non aspetta, non voglio mettere le mani avanti. Il tempo lo abbiamo avuto. Ci dobbiamo essere e ci saremo. E’ normale che per oliare tutto ci servirà ancora qualcosina, alcuni ragazzi sono appena entrati. Il mercato ci dovrebbe regalare un 2003, perché siamo numericamente sguarniti, ma la squadra ormai è fatta».
A proposito, cosa si aspetta dai suoi under?
«A livello generale, i 2003 e 2004 hanno perso dappertutto due anni per il Covid. Tra i 2001 e i 2002 ho una batteria importantissima, dobbiamo crescere di più con gli altri. Sono contento di un aspetto: a Ravenna hanno lavorato bene con il settore giovanile e ci sono tanti giovanissimi in gamba».
Che girone si aspetta?
«Un campionato molto diverso dall’anno scorso. Ci sono 10/11 squadre di prima fascia, molte importanti per blasone e budget, altre solo per il budget. Mi aspetto un girone più combattuto di un anno fa e con tantissimi scontri diretti, perché ogni domenica queste squadre si affronteranno. Ci sono piazze belle come Pistoia, Prato, Ravenna, Forlì, Giana Erminio, Crema. Il Riccione ha fatto una campagna acquisti importantissima. Inserisco anche il Sant’Angelo e il Carpi. Dentro questo gruppo, il Ravenna deve trovare il suo dna ed esprimere subito la propria forza e poi dare continuità. Il risultato dipende da noi. Dobbiamo trovare certezze e trovarle al più presto».
Rispetto allo scorso anno avete perso un giocatore da 30 gol come Saporetti. Come si sostituisce?
«Per stare davanti, un certo numero di gol serve. Quindi non ci dovremo discostare tanto dal numero di gol di un anno fa. Chi vuol vincere deve fare gol. Abbiamo un attacco forte, magari i 30 gol se li dividono in maniera equa gli altri attaccanti».
Ravenna-Prato al debutto che partita sarà?
«Una gara bella, affascinante, difficile, tra due squadre che faranno cose importanti. Noi siamo arrabbiati, la prestazione e quindi il risultato in Coppa mi hanno dato molta noia».
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