Calcio D, Ravenna, la testa è già ai playoff ma resta un grande rimpianto
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Onore al Rimini, che alla fine ha vinto con pieno merito il campionato tornando in C al secondo tentativo. E applausi al Lentigione, degno avversario fino al penultimo tornante della stagione. E il Ravenna? A 90 minuti dalla fine ha salutato il primo posto ma blindato il secondo, che permette alla squadra di Dossena di affrontare i playoff come prima testa di serie del tabellone. Gli spareggi cominceranno mercoledì 25 maggio al Benelli (orario da ufficializzare), quando i giallorossi ospiteranno una tra Mezzolara, Correggese (chance ridottissime) e la bestia nera Athletic Carpi. La formula prevede una semifinale in gara unica: in caso di parità al 90’, sono previsti i supplementari al termine dei quali, in caso di ulteriore parità, il Ravenna accederà alla finale in programma domenica 29 maggio sempre al Benelli e sempre con la stessa formula. Saranno le ultime due gare «pesanti» della stagione, mentre non conterà nulla la trasferta di domenica in programma nella tana del Ghiviborgo, dove Dossena darà spazio alle seconde linee.
Dopo aver superato il Borgo San Donnino, il Ravenna è salito a quota 83 punti e, vincendo anche domenica prossima, potrebbe addirittura chiudere a quota 86 pur senza festeggiare la promozione in C. Proprio questo dato la dice lunga sull’altissimo livello che si respirava in quota, nel girone D, e anche sulla sfortuna dei giallorossi, che hanno trovato davanti a loro una macchina (quasi) perfetta come il Rimini.
Ma cosa sarebbe successo se il Ravenna fosse stato inserito in un altro girone o se avesse più semplicemente trovato altre avversarie? Molto semplice: in almeno sei o sette casi su otto, i giallorossi avrebbero vinto il campionato e solo una squadra ha tenuto un rendimento decisamente più alto.
Nel girone A, composto da 20 squadre, il Novara ha 82 punti (+8 sulla Sanremese) a 90 minuti dalla fine. I piemontesi hanno vinto due gare in meno ma il Ravenna ne ha perse tre in più e soprattutto ha segnato 12 reti in più, a testimonianza che l’altro grande rimpianto è non essere riusciti a vincere pur disponendo di un arsenale clamoroso davanti. Nel girone B è andato ancora più piano il San Giuliano City, che dopo 37 giornate ha conquistato 79 punti, ma che vanta un clamoroso +16 in classifica sulla seconda (il Legnano). Morale: in questo girone il Ravenna, con 83 punti, avrebbe stravinto. Il girone C, che prevede 34 giornate, si è risolto proprio domenica scorsa, con l’Arzignano che ha trovato il punto della promozione sul campo dell’Union Clodiense chiudendo a quota 72: la media è di 2.18 punti a partita, inferiore al 2.24 del Ravenna, che può anche incrementare dovesse vincere domenica.
Il San Donato Tavarnelle, vincitrice del girone E a 18 squadre (quindi con 4 gare in meno disputate), ha invece superato il Ravenna: 81 punti, media 2.38 e la bellezza di 85 gol realizzati. Un trionfo. Andamento lentissimo nel girone F, dove a una giornata dalla fine la Recanatese ha già festeggiato, ma con “appena” 67 punti in 33 giornate per una media leggermente superiore ai 2 punti a gara.
Al Sud, invece, hanno fatto festa Audace Cerignola (girone H) e Gelbison (girone I): i pugliesi, con due gare ancora da giocare, hanno 82 punti e sono in linea con il Ravenna, mentre i lucani hanno 78 punti e devono ancora giocare una partita. Anche in questo caso il passo è praticamente identico al Ravenna. Infine, nel girone G, al comando c’è il Giugliano con 69 punti (e 3 gare da disputare): anche in questo caso la media è leggermente inferiore. Insomma, solo nel girone E gli 83 punti del Ravenna non sarebbero serviti sicuramente per vincere il campionato.