Calcio D, nessuno segna come il Ravenna: nel 2022 partirà l’assalto alla vetta

Sandro Camerani
Il Ravenna riprenderà a giocare, Covid permettendo (solo due partite rinviate finora nel girone D di serie D, ma forse il peggio deve ancora arrivare), domenica 9 gennaio ospitando il Ghivizzano per l’ultima giornata del girone di andata. La squadra di Dossena è andata al riposo con 11 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte, quando manca ancora una gara alla fine del girone di andata, con un attacco irreprensibile (43 reti all’attivo, davvero tantissime) ed una difesa che, senza il flipper impazzito di Carpi, avrebbe subìto in media un solo gol al passivo, nonostante le disattenzioni che sono costate ad esempio le sconfitte di Correggio e Milano. Sono numeri che, se non ci fosse stato il cammino clamorosamente perfetto del Rimini in vetta, sarebbero serviti ad issarsi al comando della classifica oppure per un braccio di ferro con un Lentigione che, come sempre, si è stabilito dalle parti del vertice del girone D. Visto che non si vede la quarta forza, perché è forse prevedibile un calo del Mezzolara dopo un girone di andata eccezionale, è auspicabile che il Ravenna sarà protagonista fino alla fine, anche per il primo posto, se il Rimini dovesse calare, ma quanto meno per il podio e quindi un playoff (quanto servirà, al momento naturalmente non è dato saperlo) da giocare da posizione privilegiata.
ROSA ALL’ALTEZZA
Alla rosa attuale, ridisegnata al 100 per cento rispetto a quella disastrosa e a tratti inadeguata dell’anno passato ma in modo concreto e saggio (prego vedere cosa sta accadendo alla Sambenedettese, in una situazione simile a fine estate), a questo punto della stagione non manca nulla, perché alla ripresa degli allenamenti c’era anche Pietro Menegatti, già portiere a Ravenna nella stagione 2011/2012 e ora acquistato da svincolato dopo un’esperienza al Monopoli. La società ha scelto quindi un estremo difensore di esperienza, visto che nel settore degli Under la rosa è garantita dagli ottimi rendimenti di Prati e Lussignoli, oltre a quelli di Grazioli ed Haruna, per non parlare di Ercolani che, dopo le panchine a Mezzolara, è diventato a Ravenna più di un comprimario. Per il resto, con l’arrivo dell’esperto Mendicino davanti adesso c’è anche un vice-Guidone, mentre con l’intoccabile Saporetti (capocannoniere del girone a quota 13) a destra sono arrivate due opzioni mancine come Podestà, autore già di due reti, e Belli.
ULTRAS ADDIO
A pochi giorni dal Natale è arrivata la brutta notizia dello scioglimento degli Ultras Ravenna 1994. A calare la mannaia sul tradizionale attaccamento alla maglia giallorossa sono stati in particolare i tanti Daspo arrivati in meno di un anno, dai fatti di Ravenna-Triestina in Lega Pro e Ravenna-Prato in serie D di quest’anno, con il caldo pre-partita dietro alla curva Mero. Detto che negli anni non sono mancate mai posizioni drastiche come la contestazione societaria e i fatti di cui sopra, resta il fatto che da ora in avanti il Ravenna dovrà fare da solo, soprattutto in trasferta, perché gli Ultras non avevano mai fatto mancare la loro presenza, su ogni campo e in ogni categoria, dalla B alla Promozione.