Calcio D, nel mondo di bomber Saporetti: «I gol, i record e Serpini: Ravenna, ti trascino io»

Sandro Camerani
C’è un gol che è andato di traverso a Simone Saporetti, incontrastato bomber del nuovissimo Ravenna. E’ quello segnato all’andata contro il Seravezza, poi non considerato da alcuni siti in quanto la gara terminò 3-0 a tavolino per i giallorossi a causa della posizione irregolare di un tesserato ospite, che non avrebbe potuto giocare la partita della seconda di andata, poi rinviata dopo 3 minuti a causa del nubifragio che si scatenò sul Benelli, in quanto all’epoca vestiva un’altra maglia. Un gol che potrebbe anche fare la differenza, non si sa mai, dal momento che la lotta per il titolo di capocannoniere impazza e soprattutto Merlonghi, attaccante della sorprendente Sammaurese, è alle calcagna della punta ravennate. Saporetti, comunque, dopo tre settimane stranamente senza reti ma con una sola partita opaca, quella contro le barricate del Real Forte Querceta, ha rimediato con gli interessi grazie alla doppietta rifilata al Mezzolara. Una vendetta servita fredda, visto che all’andata il Ravenna era caduto sorprendentemente ma meritatamente proprio a Budrio, contro Cortesi e compagni: «Grazie a quella doppietta sono arrivato a quota 16 - spiega Saporetti - anche se da qualche parte mi conteggiano un gol in meno. Contro il Mezzolara a segnare ci tenevo molto, al di là della vittoria del Ravenna che è sempre la cosa più importante. Il primo gol è stato più difficile perché sono dovuto andare a cercarmi lo spiraglio giusto per tirare». La seconda, invece, è stata una di quelle reti che raramente si vedono su ogni campo da calcio. Vero che il portiere della squadra che sta perdendo di misura si avventura quasi sempre nell’area avversaria quando arriva un calcio piazzato all’ultimo minuto, ma da lì a prendere poi gol in contropiede di solito ce ne passa. Non domenica scorsa, quando il Benelli ha ammirato una progressione di 80 metri più alla Marcell Jacobs che, appunto, alla Simone Saporetti: «Un po’ ho temuto, perché ho avvertito un inizio di crampo al momento dello scatto. Per fortuna non è successo niente ed ho anche esultato prima di concludere in porta perché sentivo l’urlo dello stadio. Secondo me lo scatto che sono riuscito a fare alla fine è dovuto anche al fatto che la continuità di impiego che ho mi consente di mantenere costante l’ottima condizione atletica». Condizione che sarà molto importante sabato pomeriggio, perché l’anticipo di Sorbolo contro il Lentigione mette in palio una buona fetta di secondo posto ed il titolo di primo avversario di quel Rimini che al momento sembra fuori portata. Saporetti ritroverà nella circostanza Cristian Serpini, suo allenatore nella passata stagione ed ora tecnico del Lentigione: «Esatto, ritroverò il mio allenatore di un anno fa. Lui preferiva farmi giocare seconda punta e anche se io gradisco di più fare l’esterno, arrivai comunque a 15 reti, un numero che a Ravenna ho già superato alla terza di ritorno».