Calcio D, la parola agli esperti: Zauli, Cassani e Protti «giocano» il derby Forlì-Ravenna

Tre domande a tre esperti. Il tanto atteso derby del Morgagni lo «giocano» loro: l’osservatore ed ex tecnico ravennate Alessandro Zauli, l’allenatore faentino Stefano Cassani e il collega cesenate Stefano Protti. Questi ultimi due, alla guida di Lentigione e Sammaurese, hanno già sfidato sia la capolista Forlì che il Ravenna, e ne conoscono bene pregi e difetti. Ecco le tre domande che abbiamo sottoposto ai nostri esperti per inquadrare meglio il derby che vale una stagione:
1) Che tipo di partita vi aspettate domenica al Morgagni?
2) Qual è il più grande pregio e un possibile difetto del Forlì?
3) Qual è il più grande pregio e un possibile difetto del Ravenna?
ALESSANDRO ZAULI (osservatore)
1) «Non mi aspetto una bella partita. Per me sarà una gara importante, ma non decisiva. Può diventare importantissima, se non decisiva, solo se dovesse vincere il Forlì, che andrebbe a +5 con appena 6 gare da giocare. Cambierebbe molto meno e il finale sarebbe tutto da scrivere se invece dovesse vincere il Ravenna o se dovesse uscire un pareggio».
2) «Il Forlì è una squadra che gioca un calcio estremamente affascinante anche se, nelle ultime giornate, come è logico che sia in questo momento della stagione, ha cominciato a vincere solo 1-0. Più ci si avvicina al traguardo e più serve concretezza, quindi è una grande nota di merito per la squadra di Miramari. Un loro problema potrebbe essere il piacersi un po’ troppo, giocando a volte in punta di piedi senza chiudere le partite. Ma con il Ravenna non accadrà».
3) «Il Ravenna è una squadra estremamente cinica e tremendamente concreta, una squadra che, quando pensi che sia morta, sa sempre risorgere dalle ceneri. Dal punto di vista del gioco è all’opposto del Forlì ma non perché gioca male, anzi, ma perché gioca e punta innanzitutto sulle qualità dei singoli. Il problema del Ravenna, fino a qualche partita fa, ha riguardato la produzione offensiva: in rapporto al potenziale offensivo, la squadra segnava poco. Ora si è sbloccato Di Renzo e la musica è cambiata»
STEFANO CASSANI (allenatore Lentigione)
1) «Mi aspetto un derby equilibratissimo e difficile da sbloccare, con una fase di studio lunga e importante, durante la quale le due squadre si guarderanno con grandissima attenzione e concentrazione per evitare di sbagliare o di regalare qualcosa all’avversario. Saranno determinanti i dettagli e naturalmente gli episodi, tipo le palle inattive, che potrebbero avere un peso specifico importante. Detto questo, per me non è una partita decisiva, ma solo determinante: il risultato finale, se dovesse vincere una delle due, indirizzerà la stagione ma non la chiuderà in nessun caso».
2) «Il Forlì gioca davvero un bel calcio, forse il migliore dell’intero girone. Quella di Miramari è la squadra che crea di più e che ha più possesso, grazie alle qualità dei giocatori offensivi, bravissimi nell’uno contro uno ma anche a trovare la via della rete. Questa credo sia l’arma principale del Forlì, che invece potrebbe pagare qualcosa in termini di fisicità in mezzo al campo. Ecco, se dovessi individuare un piccolo difetto, nel confronto con il Ravenna, evidenzierei proprio questo: a centrocampo la squadra giallorossa è più solida e più fisica».
3) «Riagganciandomi a quanto detto sopra, penso che la squadra di Marchionni sia la più solida del campionato. Sono molto strutturati, hanno una rosa profonda ed esperta e, quando decidono di non prendere gol alzando il muro difensivo, il gol non lo prendono mai. Inoltre, dal punto di vista atletico, il Ravenna gioca sempre con grande intensità: corrono tanto, aggrediscono in tutte le zone del campo e sono sempre molto pericolosi. Penso che la vittoria della Coppa Italia possa dare un’ulteriore spinta alla squadra, che sarà accompagnata da tantissimi tifosi, proprio come a Teramo. Quanto al difetto, faccio davvero fatica a trovarne uno. Tra le due squadre, a parità di occasioni da gol, forse il Ravenna è quella che finora ha concretizzato di meno e sprecato di più. Domenica al Morgagni non se lo potrà permettere, perchè ogni pcicolo dettaglio farà la differenza».
STEFANO PROTTI (allenatore Sammaurese)
1) «E’ un derby che pesa un quintale e che sarà deciso dalle sfumature. Forlì e Ravenna stanno disputando un campionato disumano e si giocheranno la promozione in C sul filo del rasoio. Il Forlì per me può anche accontentarsi del pareggio, perché uscirebbe dallo scontro diretto al comando e sarebbe ancora padrone del proprio destino. Se perde cambia l’inerzia, se vince scende il sipario. Dovessi scegliere il risultato, direi un pareggio».
2) «Il Forlì ha una capacità realizzativa clamorosa, è la squadra migliore di tutti come produzione offensiva e segna con una facilità disarmante. Non solo: nel girone di ritorno non prende mai gol e anche questo è un dato che pesa. Miramari ha dato un’impronta di gioco fortissima, giocano a memoria e meglio di tutti. E’ un piacere guardarli e infatti, quando li abbiamo affrontati, ci hanno messo sotto a lungo. Un difetto? Il Forlì non è abituato a vincere ed ha molta meno esperienza del Ravenna».
3) «Il Ravenna, se consideriamo solo le qualità dei singoli, è la squadra più forte. Ogni giocatore ha i mezzi per risolvere da solo la partita e per fare la differenza. Un altro vantaggio riguarda l’ambiente: l’entusiasmo del popolo giallorosso può trascinare la squadra, proprio come accaduto la scorsa settimana nella finale di Coppa, una vittoria che ha aggiunto entusiasmo al gruppo. Quanto al difetto, penso che il Ravenna possa soffrire il pressing alto a tutto campo».