Calcio D, intervista a Massimo Gadda verso la volata promozione: «Entusiasmo e solidità: Ravenna, puoi farcela»

Romagna | 11 Febbraio 2024 Sport
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Serviva una risposta e la risposta è arrivata. Forte, puntuale e decisa. Il Ravenna ha impiegato meno di una settimana per digerire la sconfitta contro il Fanfulla, cancellata dal blitz sul campo spelacchiato del Corticella, che ha rilanciato le azioni dei giallorossi in chiave promozione. Questo perché solo il Carpi, tra le inseguitrici, ha vinto, mentre il Forlì continua a non ingranare e il San Marino è stato sconfitto. Alla vigilia della sosta e in vista della volata finale, ecco il pensiero di Massimo Gadda, splendido pilota della capolista.
Gadda, con il Fanfulla lei aveva parlato di incidente di percorso ed effettivamente così è stato, pensando all’ultima vittoria.
«Non perdevamo da 12 partite e l’episodica sconfitta del Benelli avrebbe potuto complicare le cose, anche perché dopo essere andati sotto ci siamo innervositi. Ma contro il Corticella abbiamo dato una grande risposta. Alleno una squadra giovane, che non ha un grande vissuto alle spalle, e che sta vivendo questa occasione al meglio. Dal punto di vista caratteriale e dell’interpretazione delle partite, non ne abbiamo mai sbagliata una».
E poi avete indovinato Diallo, salito a quota 5 gol in 7 partite.
«Cherif ha una forza fisica straripante, una potenza incredibile, è devastante a livello atletico e di conseguenza in area diventa difficile da marcare. In più vede bene la porta, mentre deve migliorare a livello tecnico. Poi ha una fame incredibile, perché ha una storia alle spalle davvero allucinante. Ha vissuto un paio di guerre in Liberia, è stato anche prigioniero, poi è scappato con il barcone. Ha visto tanti connazionali e amici morire in questa fuga, ma per fortuna è riuscito ad arrivare in Italia, dove ha trovato una compagna, e ora vive qua. Almeno in C può arrivarci con questi mezzi e questa fame».
Ripensando all’estate a fari spenti del Ravenna, oggi cosa prova?
«Quando mi chiedevano i nostri obiettivi, dicevo che il Ravenna in D non può vivacchiare. Però non sapevo dove saremmo potuti arrivare. E ho detto: l’obiettivo lo decide il campo. A 12 partite dalla fine, è normale che lotteremo per vincere».
Quale avversaria la spaventa di più guardando la classifica del girone?
«Sono tutte pericolose, anche se diverse tra di loro. Il Victor San Marino può mettere sul banco entusiasmo e spensieratezza da neopromossa, ha un’ottima organizzazione e un allenatore molto preparato come Cassani. Il Carpi, a livello di qualità di giocatori, è la più forte, specialmente davanti, e non a caso è la squadra che ha segnato di più. Gli è mancata la continuità soprattutto fuori casa. Il Forlì è una squadra di categoria molto competitiva, se la può giocare fino alla fine. Mancano ancora tutti gli scontri diretti, saranno decisivi. Il campionato è ancora tutto da giocare».
Cosa l’ha conquistata della sua squadra durante questo percorso?
«L’entusiasmo. E come vivono lo spogliatoio e come si allenano. Non c’è mai stato un problema. Il vero problema è fare la formazione, ne posso mettere solo undici».
Nel frattempo avete riacceso l’entusiasmo in città.
«Era il primo obiettivo e lo abbiamo centrato in pieno».
Come sta vivendo la situazione societaria con l’arrivo di Cipriani?
«Innanzitutto, spero porti bene anche stavolta. Ho vinto la D da allenatore del Ravenna nel 2002 e ho vissuto la stessa cosa, mentre stavamo vincendo si passava da Gregori-Pelliccioni a Ferlaino. Noi la stiamo vivendo bene, non ci condiziona minimamente e ci dà solo tanti stimoli in più».
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