Calcio D, il Ravenna e una partenza a fari spenti: «Ma i nostri giovani possono stupire»

Romagna | 09 Settembre 2023 Sport
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Chissà cosa ha pensato Massimo Gadda quando ha consultato il calendario del campionato 2023-2024 di Serie D uscito in settimana. Probabilmente è tornato indietro di quasi 30 anni e si è sentito più giovane. Perché il Ravenna affronterà prima la Pistoiese in casa e poi il Prato in trasferta, ovvero due pietre miliari nonchè due avversari scomodi di qualche anno fa, quando l’attuale allenatore dei giallorossi guidava la squadra non dalla panchina, come oggi, ma dal campo, come sapeva fare perfettamente da calciatore. E perciò tornano alla mente la semifinale playoff persa contro gli arancioni ma anche il «rifiuto» imposto dall’alto di non scendere in campo al Campi Bisenzio nella prima giornata del campionato di C 1994-1995, quello della partita persa a tavolino contro il Prato dopo il famigerato «caso Cosenza» che scandì l’estate giallorossa. Oggi è un’altra storia, ma le prime due avversarie del Ravenna in D sono due vecchie conoscenze: «Partiamo forte - comincia Gadda - contro due squadre ambiziose, perché Pistoiese e Prato sono tra le favorite. Hanno costruito rose profonde e attrezzate e hanno giocatori importanti. La Pistoiese ha cambiato abbastanza dopo aver sfiorato la promozione un anno fa e davanti ha un attacco da C con giocatori del calibro di Piscitella e Facundo, capocannoniere con il Sestri Levante neopromosso nella scorsa stagione, più altri acquisti importanti come Tanasa, che ha vinto la D con il Rimini. Insomma, cominciamo contro una squadra che vuole vincere il campionato. D’altronde, il livello del girone D si è alzato notevolmente rispetto a un anno fa. Ci sono Pistoiese, Prato, Carpi e Aglianese, che si presenta con Bocalon e Gabbianelli davanti. Ma non dimentichiamo il Sant’Angelo, che ospiteremo alla terza giornata, o il San Giuliano City, che ha confermato e migliorato l’ossatura che un anno fa è retrocessa all’ultimo secondo dalla C. In più ci sono realtà consolidate e ambiziose come il Forlì, che ha chiuso il mercato prelevando due uomini dalla C che conosco bene come Checchi e Babbi, o altre squadre sempre difficili da affrontare come Mezzolara e Lentigione. Insomma, sarà durissima, ma io sono fiducioso». L’estate del Ravenna (mercato e amichevoli) ha soddisfatto l’ex capitano dei giallorossi: «Sì - conferma Gadda - abbiamo fatto un precampionato molto buono, lavorando tanto e bene, abbiamo avuto anche la fortuna di non avere intoppi fisici. Ho avuto anche ottimi riscontri dalle amichevoli disputate, indipendentemente dalla forza dell’avversario, poi è arrivata la prima gara di Coppa Italia vinta ai rigori, giocando benino. Arriviamo all’inizio nel modo migliore e con grande fiducia». Sulla costruzione del nuovo Ravenna, ecco le parole del tecnico: «La squadra è stata costruita seguendo le indicazioni della società: nessuna primadonna o nessun calciatore di grido come Guidone, Marangon o Spinosa, ma tanti uomini di categoria e tantissimi giovani affamati. Contro il Mezzolara abbiamo schierato una squadra con una media di poco superiore ai 22 anni e in porta c’era Gian Maria Rossi, classe 1986, altrimenti saremmo scesi sotto i 22 anni di media. I giovani in Serie D fanno la differenza o quasi. Abbiamo preso tre esterni molto competitivi, poi è normale che bisogna avere pazienza: Marino giocava nell’Under 18 del Parma, ad esempio. Bisogna farli sbagliare e aspettarli. Magnanini e Spezzano c’erano lo scorso anno e sono due garanzie, poi ci sono tre ragazzi del settore giovanile come Calandrini, Ravaglia e Vinci. Quanto ai giocatori di esperienza, in porta ho una guida come Rossi, che non ha la fascia al braccio perché non mi piace associare il capitano al portiere, ma lui è il capitano di questa squadra. E’ una garanzia dal lato umano e poi tecnico, poi per vederlo in campo dipenderà dagli incastri degli under. Domenica gioca: Cordaro è squalificato». Nella rosa, oltre a Rossi, l’unico trentenne è Nappello, «poi dobbiamo scendere a Rrapaj e Boccardi, che sono nati nel 1997. Sono curioso di vedere all’opera Sabbatani, classe 2002 e non più under, reduce da 18 gol in Eccellenza con il Medicina». Finale sul contorno: «Il calcio a Ravenna attraversa un momento particolare. Io lavoro in una società gestita in modo esemplare, poi è normale che le risorse non siano tante e non sia possibile sgarrare. Tocca a noi riaccendere entusiasmo. Gli obiettivi? Partiamo a fari spenti e senza obiettivi, non dimenticando che il Ravenna in D deve essere sempre ambizioso».
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