Calcio D, il calo della difesa e l’ascesa dei «gemelli del gol»: il Ravenna sa dove migliorare e da chi ricominciare

Colpiti, e anche duramente, ma non affondati. «Cinque punti di distacco sono tanti, però ci sono ancora 18 punti in palio e quindi non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci». Parole e musica di Marco Marchionni al termine di Forlì-Ravenna, il derby della Ravegnana di domenica scorsa dal quale i giallorossi sono usciti con le ossa rotte e soprattutto con 0 punti e ben 3 gol sulle spalle. Dopo 20 partite di campionato condotte a una media supersonica e 7 gare di Coppa Italia, che hanno permesso al club di inserire un trofeo in bacheca, al Morgagni è arrivata la prima sconfitta della gestione Marchionni proprio nel giorno in cui era vietato innanzitutto perdere. Il Forlì ha vinto con pieno merito, sbloccando la gara con una prodezza balistica di Falasca da 25 metri e indirizzando con il gioco (e i gol) i 3 punti verso San Mercuriale, ma il Ravenna ha avuto il merito di non mollare mai, neppure nei due momenti della partita in cui si è trovato sotto di due gol, dimostrando di avere forza e carattere.
LE SCELTE DEL TECNICO
«Purtroppo - ha spiegato Marchionni - nella gara più importante non si sono viste le cose che ci riescono meglio e di cui siamo stati spesso capaci. Dispiace che sia accaduto proprio in occasione di questo derby, ma non va dimenticato che di fronte avevamo una squadra molto forte, ben allenata e prima in classifica non certo per caso». Ha fatto discutere, ma con tutto il senno di poi possibile, l’ingresso di Guida dalla panchina. L’uomo più in forma della squadra non avrebbe meritato una maglia da titolare? «Ho inserito Michele all’intervallo come mossa per cambiare la partita - si è giustificato Marchionni - e gli esiti sono stati buoni, ma questo non significa che questa scelta fatta all’inizio avrebbe prodotto gli stessi risultati». Anche Di Renzo è entrato solo a gara in corso: «In settimana - ha chiarito il tecnico del Ravenna - aveva avuto qualche problema e ho preferito utilizzarlo per meno tempo».
SU COSA RIFLETTERE
Il campionato non è assolutamente finito ma, nelle ultime tre partite ufficiali disputate dal Ravenna, c’è un dato che fa riflettere e che va aggiustato in vista della volata finale ed eventualmente dei playoff. Dopo aver incassato solo 2 gol nel girone di ritorno, la porta di Fresia è stata violata ben 5 volte negli ultimi 180 minuti di campionato. E a questi gol vanno aggiunte anche le 2 reti incassate da Galassi nella finale di Coppa Italia dello scorso 12 marzo a Teramo, vinta ai rigori contro il Guidonia. Totale: 7 gol incassati in 3 partite sono davvero troppi per una squadra che ha sempre concesso solo gli spifferi agli avversari, tirando spesso una riga davanti all’area. Questo è il primo difetto da correggere, così come l’essere andati sotto per primi per due gare consecutive, altra cosa che non si era mai verificata con Marchionni, che nelle precedenti gare di campionato aveva incassato 6 gol in tutto.
DA DOVE RIPARTIRE
Il Ravenna ci crede ancora e, dalla sua parte, ha innanzitutto un popolo. La tifoseria giallorossa ha riempito il settore ospiti del Morgagni in meno di un’ora, dando un’altra testimonianza di affetto. Oltre 600 persone a Teramo di mercoledì pomeriggio e quasi 900 tifosi a Forlì, per due esodi senza precedenti nel periodo recente, rappresentano un’iniezione di fiducia per la squadra. Quanto al campo, ci sono due uomini sui quali puntare e che oggi sembrano davvero i più «caldi»: Michele Guida e Luca Di Renzo, entrambi a segno a Forlì. Il primo ha segnato 3 gol nelle ultime 4 giornate di campionato il secondo addirittura 6. Insieme, nell’ultimo mese, hanno firmato ben 10 gol e ora proveranno a mantenere questo ritmo da domenica prossima alla conclusione del campionato.