Calcio C, l'orgoglio del presidente Brunelli: "Il modello Ravenna è un esempio per tutti, ora la società è tornata nel calcio che conta"

Ilja Arcozzi
Immagini in cornice. Scatti colti al volo e uniti in uno splendido collage. Diapositive radiose che raccontano di un weekend indimenticabile per il Ravenna, per i suoi tifosi e per tutto lo staff societario. L’undici di Luciano Foschi, sospinto in trasferta da un folto gruppo di supporters encomiabili (oltre 300), domenica scorsa ha espugnato il vetusto stadio Romeo Neri di Rimini e ha agguantato il sesto posto in classifica, blindando praticamente l’accesso ai play-off. Alla vigilia del derby rivierasco, poi, il presidente giallorosso Alessandro Brunelli è entrato a far parte del direttivo della Lega Pro, l’organismo decisionale della categoria, in sostituzione di Ranucci della Ternana. Il nuovo consigliere commenta così la sua nomina: «E’ una gratificazione importante per me, per la società e per tutti quelli che hanno collaborato con noi in questo percorso. La mia rappresentanza in Lega è a titolo della nostra città e del nostro club. E’ un premio che ci riporta ad un livello calcistico consono al blasone del Ravenna. Porteremo avanti le nostre idee, il nostro è un modello societario differente da quelli classici e canonici, un marchio di fabbrica che vogliamo difendere e far conoscere». Brunelli, con tutta la soddisfazione possibile, aggiunge poi: «La chiamata del presidente della Lega Pro Ghirelli mi ha fatto molto piacere, non tanto a titolo personale, ma per tutto l’ambiente. Torniamo ad essere una parte attiva del calcio che conta, il nostro modello funziona e può essere adottato come esempio: è questa l’esperienza che cercheremo di portare nel direttivo».
«Una notizia tutt’altro che banale - si legge nella nota della società - che rispecchia come il modello organizzativo adottato dal nostro club stia pagando in termini di risultati non solo sportivi, ma anche gestionali: aspetti che non possono essere slegati, con i primi che sono una diretta conseguenza dei secondi. Non potrebbe essere diversamente in una stagione sportiva che ha visto per l’ennesima volta molte società sparire dal campionato e oltre cento punti di penalizzazione sanzionati per illeciti amministrativi». Insomma, il modello Ravenna funziona.
Domenica scorsa il Ravenna ha vinto per la seconda volta nella sua storia in casa del Rimini. A decidere il derby è stata una punizione al 25’ che Esposito, recuperato in extremis dopo un infortunio, ha insaccato magistralmente sotto la traversa. Il match è stato equilibrato e teso e ha visto i ragazzi di Foschi impadronirsi del primo tempo, con Nocciolini e Galuppini molto attivi sul fronte offensivo. Nella ripresa invece è stato il Rimini a farsi preferire e ad impensierire Venturi, ma l’1-0 ha retto fino al termine: «Vincere il derby a Rimini è stata una grandissima emozione - racconta il presidente bizantino - un risultato storico per la nostra società. Voglio ringraziare di cuore tutto il gruppo, che nonostante gli infortuni e le varie defezioni di questi giorni, è riuscito a sfoderare un’ottima prestazione». Anche lo stesso Foschi non nasconde la propria soddisfazione: «Mi aspettavo una partita così spigolosa, i derby sono così. Siamo stati bravi a segnare e poi a contenere il Rimini, non è stata una gara molto spettacolare. Siamo stati più bravi noi a vincerla». Il Ravenna, archiviata la salvezza, ha messo nel mirino i play-off: i giallorossi hanno un ampio margine di 13 punti di vantaggio sull’undicesima in classifica, un bottino che a 7 giornate dalla conclusione della stagione regolare rappresenta un’ipoteca più che credibile. «Spero che possa venire completato il nostro strepitoso campionato con l’epilogo che meritiamo - conclude Brunelli - quello di raggiungere i play-off e magari di poterli disputare davanti al nostro pubblico». Domenica, intanto, alle 16.30 al Benelli arriverà un Albinoleffe alla disperata ricerca di punti salvezza.