Calcio C, Jidayi e un ricordo che fa ancora male: "Ravenna, con il Fano per la rivincita"
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Sandro Camerani
William Jidayi, al pari di tutto il Ravenna, è passato in soli quattro giorni dal paradiso all’inferno. Non perché la sconfitta rimediata in modo netto sul campo della FeralpiSalò domenica scorsa non potesse essere messa in preventivo alla vigilia, ma per l’assenza della prestazione da parte dei giallorossi, apparsi quasi appagati dopo l’ottima prova offerta invece di fronte alla Virtus Verona nel turno infrasettimanale: «Il risultato è stato rotondo e non abbiamo nulla da dire - dice Jidayi - dopo la vittoria in casa volevamo dare continuità ai risultati sul percorso che deve portarci alla salvezza, ma invece non ci siamo riusciti. Sapevamo che quello della Feralpi era un campo ostico, ma non abbiamo alibi in questo senso. Possiamo forse appellarci alla stanchezza della terza partita in una settimana, sia fisica che nervosa, un’altra gara poi senza giocatori importanti per la loro qualità. Si poteva e doveva fare di più, comunque, inutile nasconderci». Jidayi è tornato per due gare nel suo vecchio ruolo di centrocampista: «Io faccio quello che mi si chiede, compreso giocare in un ruolo diverso. Relativamente, nel mio caso, perché in carriera avevo giocato spesso davanti alla difesa e quindi non ho avuto grossi problemi. Se fosse necessario comunque io giocherei anche in porta, ma fortunatamente non serve».
DOLOROSA MEMORIA
Domenica prossima torneranno ad essere sul campo punti pesantissimi per la caccia alla salvezza, visto che al Benelli arriverà il Fano, con il suo carico di brutti ricordi. Sembra passato un secolo, invece solo quattro mesi fa i marchigiani vinsero il playout contro i giallorossi raggiungendo così la salvezza sul campo. Fu un playout anomalo e molto discutibile, visto che arrivò dopo quasi quattro mesi di sosta e una decisione, poi disattesa dalla Figc, con la quale la Lega Pro aveva chiuso il campionato senza comminare retrocessioni. Quel Ravenna, con Foschi palesemente avviato a fine corsa, arrivò alle due gare decisamente sgonfio sia fisicamente che moralmente, visto che aveva tutto da perdere al contrario di un Fano che al momento dello stop era ultimo in classifica: «Adesso c’è un ottimo gruppo ed è su questo che bisogna puntare per ripartire dopo Salò e fare sì che la partita di domenica sia stata un incidente di percorso. Siamo tutti consapevoli del fatto che questa squadra necessiti di tanto lavoro per crescere e raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissi. Da parte mia, è naturale che essendo stato in campo nella sfortunata partita del Benelli di qualche mese fa sia animato da propositi di rivincita, che sono aumentati dal fatto che i punti che saranno in palio domenica prossima potrebbero risultare fondamentali nell’ottica della salvezza». Anche se il campionato è iniziato solo da un mese e mezzo, insomma, gli scontri diretti sul fondo sono già alla porta. Quello di domenica prossima, nuovamente a porte chiuse visto il nuovo Dpcm, sarà senza alcun dubbio un appuntamento importantissimo.