Calcio C, il Ravenna sfida l’ex ministro della difesa Lelj: "Il mio ciclo era finito, domenica sarà dura"

Romagna | 24 Gennaio 2020 Sport
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Ilja Arcozzi
Secondo Kierkegaard: «Il ricordo è un traditore che ferisce alle spalle». I tifosi del Ravenna si augurano che il filosofo danese si sbagli e che il loro ex capitano, Tommaso Lelj, domenica prossima non faccia loro un brutto scherzo con la sua Vis Pesaro. Il 35enne può essere considerato tutto tranne che un traditore, ovviamente, e la sua mancanza quest’anno s’è fatta sentire in maniera clamorosa, già dopo pochi mesi dal suo addio nella scorsa estate. È chiaro che la partenza del perno della retroguardia bizantina dopo tre stagioni non può bastare a spiegare da sola il collasso della difesa di Foschi, che al momento è la peggiore del girone, ma un peso considerevole l’ha avuto di certo. «La mia separazione dal Ravenna - spiega Lelj - è dovuta ai meccanismi del mondo del calcio: ci sono dei cicli, ho pensato che il mio fosse finito. Abbiamo fatto delle valutazioni e la società con le sue tempistiche ha preferito cambiare. Sono arrivati altri giocatori non più scarsi di me e io ho scelto Pesaro: qui mi hanno offerto un biennale, a Ravenna tentennavano e alla veneranda età di 34 anni ho fatto i miei conti».
Dopo il pareggio casalingo per 1-1 (ennesimo gioiello di Giovinco su punizione) di domenica scorsa nello scontro salvezza diretto con il Fano e dopo il recupero giocato mercoledì contro la Fermana, a giornale già chiuso, l’undici di Foschi è nel pieno di un altro tour de force: «Il Ravenna sta incontrando delle difficoltà - ricomincia Lelj - è un momento duro dovuto al fatto che ha accusato molti infortuni e che ai nuovi arrivati serve tempo per ambientarsi ed entrare nei meccanismi della squadra». Il difensore parla anche della retroguardia romagnola: «Non può essere colpa esclusivamente della difesa. I primi difensori sono gli attaccanti, quindi fanno fatica a registrare il movimento collettivo, che in questo periodo non sta funzionando come vorrebbe Foschi. Non credo che siano lacune derivanti dal mercato. Quest’anno il livello del girone s’è alzato e anche questo ha fatto la differenza, insieme agli episodi e alla sfortuna». La Vis Pesaro, prima del turno infrasettimanale, era dodicesima con sei punti in più dei giallorossi: «Per salvarsi quest’anno serviranno 40 punti, forse qualcosa meno. Nel girone di ritorno cambiano tutte le dinamiche, i punti pesano parecchio, così come gli scontri diretti». I marchigiani, che hanno inaugurato il 2020 con due successi, si preparano allo scontro interno con i bizantini: «Sarà una partita difficilissima, combattuta e con pochi tatticismi. Ci sono in palio tre punti importantissimi, cercheremo di dare continuità ma sappiamo che per loro fare risultato è vitale, visto che le distanze nei bassifondi della classifica si stanno accorciando. Con Sambenedettese e Cesena abbiamo preso dei punti che ci hanno consentito di sistemare la graduatoria. Vincere aiuta a vincere - termina Lelj - e la continuità di risultati in questo campionato è un fattore focale». A proposito di difensori, dopo l’incredibile «scivolone social» di Reggio, il club giallorosso ha comunicato di aver rescisso il contratto con Pellizzari.
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