Calcio C, il Ravenna ha scoperto Sereni: "Gol-capolavoro, in allenamento non segnavo mai..."
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Sandro Camerani
Alla faccia del debutto tra i professionisti. Marcello Sereni, domenica scorsa sotto al diluvio del Benelli, ha segnato uno di quei gol che probabilmente ogni calciatore sogna di realizzare ogni notte: un tiro a giro calibratissimo sotto l’incrocio e sotto una curva Mero purtroppo sguarnita che ha infranto quelle ragnatele che purtroppo avevano resistito anche nel playout estivo contro il Fano. Una soddisfazione incredibile, per il ragazzo arrivato in estate dal Mezzolara, e che al minuto 9 della ripresa aveva effettuato il suo debutto nel calcio professionistico. Poi un SudTirol più esperto, qualitativo e cinico, ha portato via i tre punti nella gara inaugurale della nuova stagione, ma la prodezza di Sereni resterà a lungo negli occhi dei 300 che hanno potuto assistere al match. «E’ stato molto bello anche segnare davanti ad un po’ di pubblico - racconta Sereni - chi c’era ha cercato di farsi sentire e li ringrazio, anche se ovviamente anche noi giocatori siamo impazienti di avere più tifosi al Benelli a sostenerci. Quanto al gol, arrivando da sinistra sono rientrato sul destro e ho tirato, in allenamento ci avevo provato diverse volte senza riuscirci, ma questa volta, la più importante, la palla è entrata. Peccato per il risultato, non penso che il SudTirol abbia creato molto più di noi, ma siamo stati puniti proprio quando il Ravenna sembrava poter prendere il sopravvento, subito dopo il mio gol. La nostra squadra è molto giovane e tutti hanno voglia di affermarsi: questo è molto importante e potrebbe avere un peso in un girone che si annuncia fin dalla prima giornata molto complicato, con tante squadre cosiddette piccole che hanno fatto risultati a sorpresa». Sereni era stato uno dei primissimi acquisti del nuovo Ravenna, che evidentemente nel Mezzolara ne aveva apprezzato sia la qualità che la duttilità: «A Sassuolo ho giocato spesso nel 4-3-3, a Mezzolara da seconda punta o trequartista. Diciamo che sono a disposizione dell’allenatore per tutti i ruoli dell’attacco, sono arrivato qui con grande entusiasmo e le migliori intenzioni di crescere e dare il mio contributo al Ravenna». Sereni è modenese e ha iniziato prestissimo a giocare a calcio, nella squadretta del suo quartiere: «La San Faustino Rosselli, per l’esattezza. Poi - ricomincia - a dieci anni mi ha preso il Sassuolo e lì ho fatto tutto il percorso del settore giovanile. Quando ero in Primavera, per sette volte sono andato in panchina tra serie A e Coppa Italia, emozioni difficili da scordare. Poi sono andato a Parma nell’anno della ricostruzione, quando vincemmo la serie D, altra emozione infinita. Sono rimasto in categoria, prima a Castelvetro e poi a Correggio, in seguito l’arrivo a Mezzolara e il resto è storia recentissima, con il trasferimento a Ravenna e la prima possibilità di giocare in C».