Calcio C, il Ravenna deve cancellare le ultime due delusioni ai playout

Sandro Camerani
Nel terzo millennio il Ravenna sembra oramai abbonato a giocare i prolungamenti di stagione. In particolare con la gestione dell’attuale società, una volta tornati tra i professionisti, solo in una occasione, da neopromossa, il Ravenna di Antonioli chiuse il campionato senza dover disputare né playoff né playout. Da allora in avanti, invece, solo prolungamenti. Ma andiamo con ordine. La prima appendice risale al 4 giugno 1967, la stagione in cui venne inaugurato il Benelli. Il Ravenna sembrava destinato a non festeggiare il nuovo stadio, ma un finale in crescendo lo portò a rimontare fino al terzultimo posto e quindi allo spareggio con la Jesina. Si giocò a metà strada, a Riccione, ed i giallorossi vinsero 1-0 con un gol di Domenico Ciani, il piccolo attaccante con il box al Mercato Coperto, e restarono così in serie C. Salto in lungo fino al 2011, la stagione del calcio scommesse, di Buffone e compagnia. Il Ravenna, già ampiamente penalizzato e in attesa di giudizio, sembra avere il destino segnato ma comunque affronta i playout contro il Sudtirol. Giallorossi sconfitti 1-0 a Bolzano, poi al Benelli si resta sull’1-1 fino al 95’ quando dà di matto il portiere Zomer: colpisce un Gianluca Lapadula ad inizio carriera in area ad azione ormai conclusa e consegna a Vincenzo Chianese il rigore del 2-1 che porta la salvezza. Festa sul campo, ma servirà a poco, perché dopo due mesi il Ravenna viene retrocesso in serie D. Proprio in serie D, nel 2012, il Ravenna è costretto di nuovo ai playout contro la Pavullese. Dopo il 2-2 nel Frignano nella giornata del terremoto in Emilia, ai giallorossi basterebbe non perdere in casa. Invece la Pavullese passa 3-2 al Benelli con un altro rigore, questa volta a sfavore, al 95’. Per il Ravenna gestione Aletti arriva il fallimento, cui seguirà la ripartenza dalla Promozione. La passata stagione vede il campionato interrompersi per la pandemia il 23 febbraio 2020, quando il Ravenna è appena sceso al quintultimo posto. La Lega Pro considera il campionato concluso senza retrocessioni, ma non ha fatto i conti con la Figc. Così, dopo molte discussioni, l’8 giugno il Consiglio Federale decide la disputa di playoff e playout. Il Ravenna deve giocarsi la salvezza contro il Fano, giunto penultimo, in due partite da disputare il 27 e il 30 giugno. Ma i giallorossi sono fermi da mesi, riprendono gli allenamenti forse tardivamente e così arrivano impreparati agli spareggi. Fanno allora festa gli avversari marchigiani, vincendo 2-0 all’andata in casa e poi espugnando 1-0 il Benelli. Dopo la prima partita vi è addirittura l’esonero di Luciano Foschi, rimpiazzato da Claudio Treggia. Il Ravenna scende in serie D, ma viene poi ripescato per completare gli organici. Adesso ci risiamo. Sarà tosta, ma questa volta i giallorossi debbono considerare questa opportunità come un mezzo successo, a differenza di undici mesi fa.