Calcio C, Franchini è il "multiuso" del Ravenna: "Ora giochiamo con lo spirito giusto"
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Sandro Camerani
Tonti, Raspa, poi Albertoni, ancora Vanacore, Shiba, Marchi, Alari, Perri, Zanoni e adesso Fiore. Passando al centrocampo, De Grazia, Marozzi e Meli, Franchini, infine davanti Ferretti, Martignago, Sereni e Cossalter. Come si vede, quello quasi completamente cancellato causa retrocessione e ritardata riammissione e poi ricostruito dalle primissime fondamenta (Caidi, Jidayi, Papa, Mokulu) è stato un Ravenna con tantissime novità ma altrettante incognite.
Alla vigilia dell’ultima giornata del girone di andata, nella quale i giallorossi sperano proprio di non stabilire il poco invidiabile record della squadra sempre sconfitta fuori casa, chi tra tutti questi nuovi arrivi può dire di poter vantare un segno più accanto al proprio bilancio? Soltanto uno: Simone Franchini da Modena. Il jolly di centrocampo era stato protagonista di uno spicchio di campionato non indimenticabile a Cesena, ripetendosi senza squilli a Piacenza prima del lockdown. Buon per il Padova, allora, valutare che il centrocampista classe 1998 nato a Modena e cresciuto nel Sassuolo avesse qualità superiori a quelle mostrate e quindi da attendere in prospettiva. La società veneta, quindi, l’ha rilevato dal Sassuolo per prestarlo poi al Ravenna. Già con Giuseppe Magi in panchina, Franchini ha riscosso la fiducia dello staff scendendo praticamente sempre in campo, a meno di qualche acciacco fisico.
Schierato prevalentemente sulla fascia destra, Franchini aveva logicamente incontrato qualche difficoltà in più nel passaggio al 3-5-2, visto che doveva ricoprire tutto l’out di destra, ma se l’era sempre cavata comunque. In un fugace 4-4-2, il giocatore di proprietà del Padova aveva fatto l’ala destra ma poi, una volta varato il 4-3-3 da Colucci, Franchini è stato spostato in quello che i fatti stanno dimostrando essere il ruolo nel quale può rendere al meglio, ovvero la mezzala. Proprio in questo ruolo Franchini è andato anche in gol due volte, mettendo a segno in pratica le ultime due reti del Ravenna, quella del provvisorio 1-2 a Perugia e del provvisorio 1-0 contro l’Arezzo. Il problema è che nessuno dei suoi compagni è riuscito ad imitarlo, così il fatturato giallorosso è rimasto molto basso negli ultimi 180 minuti. Dopo ben 1.252 minuti giocati, invece, quello di Franchini, ha decisamente la freccia in su: «Resta un po’ di amarezza per il fatto che la mia rete non ha portato i tre punti domenica scorsa. La partita l’avevamo preparata bene e per come si era messa speravamo davvero di vincerla, visto che nel primo tempo il Ravenna si era comportato certamente meglio dell’Arezzo. Poi però sono venuti fuori loro, non dimentichiamo che per i nomi e la sua rosa l’Arezzo vale certamente più della sua classifica attuale».
Aspettando i rinforzi dal mercato (in settimana è arrivato in giallorosso il centrocampista Gianluca Esposito, classe 1995, acquistato dalla Cavese), il Ravenna comunque può contare su Franchini come punto fermo del suo schieramento, attuale e naturalmente anche futuro: «Penso che nonostante la classifica il Ravenna abbia dimostrato di potersela giocare contro qualunque avversario. Lo spirito per raggiungere la salvezza è quello giusto, nelle prossime trasferte a Carpi e Bolzano però dovremo unire a questo spirito ed alla necessaria prestazione anche risultati capaci di muovere finalmente la classifica anche in campo esterno».