Calcio C, Ferretti e Sereni i due bomber "last minute" del Ravenna: "Bravi a non mollare, ora completiamo l’opera"

Sandro Camerani
Bomber per caso. E’ il destino comune di Daniele Ferretti e Marcello Sereni, i due giocatori della rosa del Ravenna che si sono dovuti trasformare in attaccanti puri per cause di forza maggiore. Tante cause, perché dopo la squalifica per doping di Benjamin Mokulu, che ha condizionato in modo clamoroso il campionato del Ravenna in questo rush finale, si è rotto il crociato quel Cesaretti che, arrivato a fine gennaio, sarebbe dovuto essere la spalla ideale, alla peggio il sostituto designato, del poderoso attaccante arrivato dal Padova e che in classifica marcatori aveva segnato 11 gol. E poi, giusto per completare l’opera, il Covid ha trasfigurato la condizione atletica di Martignago, ovvero la punta più referenziata oltre Mokulu, che oltre a restare fuori più di un mese quando è tornato ha avuto un minutaggio di 20/25 minuti finchè, ad Arezzo, era stato il migliore in campo ma qualche giorno più tardi si è infortunato, saltando il Carpi. Così, alla partita della vita, si sono presentati in attacco Ferretti, Sereni e quel Meli che qualcuno si era quasi dimenticato, dopo tanti infortuni e il Covid. Ma la «strana coppia» Ferretti-Sereni è andata in gol e grazie al regalo del Cesena ha salvato almeno momentaneamente il Ravenna. Quasi un miracolo, per come si erano messe le cose non soltanto domenica scorsa ma nell’ultimo bimestre, quando i giallorossi si erano trovati a lungo ultimi. 

PIU’… SERENI
«Il mio gol contro il Carpi - dice Sereni con orgoglio - per fortuna è stato decisivo, quando quasi non ci speravamo più. Penso si sia trattato di una vittoria meritata per tutto l’impegno che ci avevamo messo, andando oltre infortuni e malasorte (ed oltre anche ad un rigore inventato dall’arbitro, ndr) e riuscendo così a conquistare la vittoria. Quanto a me, ormai mi sono adattato a giocare in attacco, anche se in passato in serie D avevo fatto, oltre al trequartista, anche la seconda punta. Faccio il possibile, insomma, per dare una mano, naturalmente avrei preferito segnare di più di 4 gol (uno annullato, al Sudtirol, dopo lo 0-3 a tavolino, ndr) ed in questo senso rimpiango alcune occasioni che non ho sfruttato, però ormai penso solo al playout». Un playout da giocare con coraggio e faccia tosta: «La vittoria sul Carpi ci ha dato una scarica di adrenalina importante, vedremo di sfruttarla e magari anche di presentarci al doppio scontro contro il Legnago recuperando la maggior parte degli assenti di domenica scorsa».

DA GUBBIO A RAVENNA
Discorso diverso per Daniele Ferretti, uno che la categoria l’ha sempre fatta a differenza di Sereni e che a Gubbio aveva vissuto le sue stagioni migliori, anche numericamente, alle dipendenze di quel Beppe Magi che l’estate scorsa l’aveva convinto a venire al Ravenna. Il ruolo di esterno destro d’attacco nel 4-3-3 è il pane di Ferretti, che però a causa di assenze assortite e di cambi di modulo intercorsi sia con Magi che soprattutto con Colucci si è ritrovato a fare l’esterno a tutto campo nel 3-5-2 o addirittura la seconda punta nel 4-4-2. Detto questo, il rendimento di Ferretti è stato in parte inferiore alle attese, ma nel finale di stagione i gol contro Cesena e Carpi hanno avuto un discreto peso: «Ho sempre cercato di dare tutto per questa squadra, cambiare spesso ruolo non mi ha aiutato ma del resto c’era poca scelta. Volevo segnare più di 3 gol, ma almeno sono stati tutti importanti. Ultimamente mi trovo a mio agio da esterno di un tridente, ma non avere una punta centrale di ruolo penalizza comunque. Tutta acqua passata, adesso guardiamo avanti».