Calcio C, domenica c’è il testacoda Padova-Ravenna, due mondi diversi a contatto

Romagna | 27 Marzo 2021 Sport
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Due mondi diversi, la testa e la coda, l’alfa e l’omega. Più semplicemente il Padova e il Ravenna, cioè la prima e l’ultima della classe, i due estremi di una classifica del girone B ancora «drogata» da diversi recuperi, ma che a un mese dalla fine della stagione regolare (che potrebbe slittare di una settimana) ha già abbondantemente definito le proprie gerarchie, come è naturale che sia. Aspettando il riallineamento dei giallorossi di Colucci, che in settimana hanno disputato il primo recupero contro la Sambenedettese e che dovranno poi affrontare il Mantova (mercoledì 31 marzo) e il Cesena (mercoledì 7 aprile), una cosa è certa: il Padova del «santone» ravennate Andrea Mandorlini è la squadra più forte del campionato e domenica all’Euganeo aspetterà con le fauci spalancate e con un discreto appetito il fanalino di coda del girone, appunto il Ravenna, per allungare ancora in classifica e alimentare quella che sembra davvero la fuga decisiva per la B.

I NUMERI
Un luogo comune dice che i campionati si vincono in primavera (per forza…) e il Padova ha inaugurato la stagione decisiva con alcuni numeri spaventosi: 67 punti conquistati in 32 giornate di campionato, 20 vittorie, 7 pareggi, 5 sconfitte, 62 gol realizzati e 22 gol incassati. Tradotto: i biancoscudati hanno vinto più gare di tutti, hanno il miglior attacco e la miglior difesa del campionato e nel girone di ritorno hanno perso solo una gara, seppur pesantemente sul campo del Matelica (4-1). Per il resto, il Padova ha conquistato 28 punti sui 36 disponibili nelle gare restanti, un inno alla perfezione, con addirittura nove clean sheet (gare senza gol incassati). Sull’altro versante c’è un Ravenna che resta un’incognita e non solo per il deficitario cammino degli uomini di Colucci, interrotto dal Covid dopo le delittuose sconfitte contro Matelica e Gubbio. I numeri non mentono e dicono che oggi il Ravenna è la peggior squadra del campionato e sarebbe retrocessa, ma i recuperi contro Mantova e Cesena lasciano ancora qualche speranza.

LE RISORSE
Sottolineato che l’assenza del grande ex biancoscudato Benjamin Mokulu è il vero problema di Colucci, che ha perso per una sciocchezza extra-campo il suo giocatore più prolifico, e in attesa di capire come reagiranno e soprattutto torneranno in campo i giocatori giallorossi dopo la lunga pausa (tutte le squadre colpite da un focolaio e obbligate a sospendere l’attività hanno peggiorato il proprio rendimento al ritorno in campo, a cominciare dai «cugini» del Cesena), concentriamoci sulla sterminata rosa del Padova. Che paradossalmente non ha un centravanti dominatore, come lo stesso Cesena del capocannoniere Bortolussi, ma che riesce a mandare in gol praticamente tutti, a cominciare dai centrocampisti. I migliori marcatori della capolista sono appunto due uomini della mediana: il regista Ronaldo Pompeu, probabilmente il miglior giocatore del campionato, e la mezzala Simone Della Latta. In due hanno realizzato 18 gol (nove a testa), che è quasi l’intero bottino del Ravenna… Davanti il miglior marcatore è il panzer Nicastro a quota 8, gli stessi gol di Biasci prelevato a gennaio dal Carpi. Ma l’uomo oggi più pericoloso nel tridente di Mandorlini parte da destra ed è un mancino purosangue: Cosimo Chiricò. Arrivato a Padova negli ultimi giorni del mercato di gennaio, in 12 giornate di campionato ha realizzato 5 gol e distribuito 5 assist, diventando l’uomo-chiave dell’ulteriore lievitazione della capolista, in campo e in classifica, e dimostrando di essere un vero lusso per la serie C.

IL PRECEDENTE
Insomma, davanti al Ravenna c’è un K2 inespugnabile, come suggeriscono numeri e qualità dei calciatori. La sensazione è che non ci sia partita, ma alla palla al centro si parte alla pari, proprio come accadde il 12 ottobre 2019, in occasione dell’ultimo precedente. Anche quella sera il Ravenna sembrava spacciato, davanti a una corazzata, ma alla fine gli uomini di Foschi riuscirono a vincere grazie a una doppietta di Manuel Nocciolini nel secondo tempo, peraltro favorita da un paio di clamorosi svarioni della difesa di casa, prima del gol della bandiera di Pesenti nel finale. Il Ravenna può aggrapparsi a quel precedente, anche se oggi la forbice tra le due squadre, rispetto a un anno e mezzo fa, si è ulteriormente allargata.
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