Calcio C, difesa colabrodo e troppe sconfitte: il Ravenna deve risolvere due problemi

Romagna | 29 Dicembre 2019 Sport
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Ilja Arcozzi
L’unica spiegazione plausibile è che quest’anno un Grinch parecchio strabico invece del Natale abbia rubato il Ravenna. I giallorossi, che nello scorso weekend non sono scesi in campo causa sciopero della Lega Pro (saltata la prima giornata di ritorno contro la Fermana), sono infatti impantanati in una crisi che sta assumendo sempre più dei contorni preoccupanti. 

NUMERI DA BRIVIDI
Jidayi e soci hanno conquistato appena 5 punti nelle ultime 10 apparizioni, caratterizzate da 9 reti siglate e addirittura 21 subite e hanno chiuso il girone d’andata al quindicesimo posto con 18 punti ottenuti in 19 partite, con due sole lunghezze sopra la zona playout. Il quadro è ancora più tetro se si considera che l’unico successo centrato in questi due mesi sciagurati, i bizantini l’hanno colto in maniera piuttosto immeritata sul campo del Rimini (1-2 in rimonta), contro il fanalino di coda del girone che è in caduta libera verso i meandri della retrocessione. Le statistiche dell’andata sono decisamente impietose nei confronti dell’undici di Foschi. Il Ravenna, dopo il Fano, è la squadra che ha perso più incontri, ben 11. Il suo tallone d’Achille è stato senza dubbio il rendimento casalingo: al Benelli ha collezionato appena 8 punti in 9 gare, frutto di due sole vittorie, due pareggi e addirittura 5 sconfitte. A dire il vero anche in trasferta non è che i giallorossi abbiano brillato particolarmente, con 10 punti messi in cascina grazie a 3 successi, un pareggio e ben 6 battute d’arresto. Ma c’è di peggio. Quella bizantina è la retroguardia più perforata del torneo con 33 gol al passivo. Sono 15 le reti incassate in casa e 18 quelle in trasferta. Coach Foschi deve trovare un rimedio al più presto, perchè se nelle prime 9 uscite la sua formazione aveva subito 12 reti, nelle ultime 10 ne ha incassate ben 21, e ha chiuso appena due match con la porta inviolata. Il club romagnolo dovrebbe far sparire dagli annali la scorsa stagione: il paragone con quella attuale infatti risulta davvero deprimente. Dopo 19 turni della passata annata il Ravenna era terzo con 30 punti, 12 in più rispetto ad ora. Al Benelli aveva raccolto 17 punti, addirittura 9 in più, grazie alle 5 vittorie e ai 2 pareggi ottenuti. Se il dato dei gol segnati più o meno è simile (21-19), quello che più sconcerta è la statistica delle reti al passivo: nel 2018/19 erano state appena 18, addirittura 15 in meno rispetto a quest’anno. I giallorossi inoltre avevano mantenuto la loro porta immacolata in 7 occasioni.

PAROLA AL MERCATO
Come si spiega dunque una differenza di rendimento così abissale? Secondo noi, oltre alle titubanze e agli inciampi di mister Foschi, il problema fondamentale è stato nella fase di costruzione della rosa. Hanno lasciato la Romagna elementi del calibro di Lelj, Bresciani, Eleuteri, Venturi, Esposito, Maleh e Galuppini, e non sono stati assolutamente sostituiti con giocatori del medesimo livello. L’attuale organico dei giallorossi ha davvero poca qualità ed oltretutto è anche corto a livello numerico. Dalle parole del presidente Brunelli nella sua recente conferenza stampa, poi, s’è intuito che le dinamiche a livello di spogliatoio non sono esattamente delle migliori. La miscela rischia di essere esplosiva, adesso la palla passa al sodalizio bizantino. Detto che Foschi fino ad ora è sempre stato difeso dalla società, e quindi un suo esonero al momento non è pronosticabile, occorrerà vedere cosa il diesse Sabbadini riuscirà a reperire sul fronte del mercato: il tecnico ha parlato pubblicamente di tre arrivi, i tifosi auspicano che possano essere molti di più. Sarà indispensabile presentarsi ai cancelli del 2020 con una rosa rinnovata ed arricchita, perchè le prime sfide del girone di ritorno sono di quelle da non sbagliare. Al rientro in campo il prossimo 12 gennaio il Ravenna farà visita alla Reggio Audace, terza in graduatoria, ma dopo se la vedrà nell’ordine con Fano, Vis Pesaro ed Imolese, tre direttissime rivali nella corsa salvezza. Saranno indiscutibilmente i 270 minuti più importanti della stagione.
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