Calcio C, al Benelli torna il derby Ravenna-Rimini: i ricordi del doppio ex Santarini
Ilja Arcozzi
Un passato ambivalente da lasciarsi alle spalle. Da un lato lo spettacolo sul terreno di gioco, dall’altro i problemi societari che hanno inquinato il passato recente dei due club. Alle 18.30 di domenica il «Benelli» proporrà un suggestivo tuffo nei ricordi per i tifosi di Ravenna e Rimini.
A molti tornerà in mente il pirotecnico derby del 19 aprile 2008, quando i bizantini espugnarono il «Neri» con uno scoppiettante 4-3, impreziosito dalle gemme di marcatori della caratura di Ricchiuti, Vantaggiato, Trotta e Sforzini. L’ultima sfida in campionato tra le due contendenti risale invece al 21 marzo 2010, con i rivieraschi che vinsero 2-1 a Ravenna.
Bei tempi, quelli della Lega Pro. I due sodalizi poi, in periodi diversi nell’ultimo decennio, hanno conosciuto l’onta dell’estromissione dai rispettivi campionati, il cambio di denominazione e la fatica di dover ripartire da categorie inferiori: la Promozione per i bizantini, l’Eccellenza per i biancorossi.
L’ultima sfida in ordine cronologico tra le due prossime rivali è recente ed è datata 5 agosto: era il turno preliminare di Coppa Italia ed i giallorossi padroni di casa s’imposero grazie al gol di Papa. Un incontro che è rimasto famoso però più per l’affaire-Scotti che per i suoi contenuti tecnici. Il portiere e capitano degli ospiti, nella ripresa, allacciò alla rete della sua porta il vessillo del Rimini, a pochi centimetri dalla curva dei padroni di casa, scatenando le ire degli ultras giallorossi che per tutta la ripresa lo insultarono, finchè un addetto al campo tolse il simbolo contestato. Da lì nacque una querelle tra i vari protagonisti che proseguì sui social, ma il regolamento in ogni caso dava torto a Scotti.
C’è un uomo che lega due periodi felici e distanti tra loro della storia dei due club. Sergio Santarini, riminese doc, oltre che un ottimo difensore e bandiera della Roma, è stato anche allenatore del Ravenna negli anni d’oro della serie B e ad oggi è il presidente onorario del Rimini Football Club. Sotto la sua gestione il sodalizio biancorosso è passato in due stagioni dall’Eccellenza alla Lega Pro: «Sono molto felice di ricordare i miei tre anni passati sulla panchina del Ravenna - racconta Santarini - avevamo una grandissima squadra, con giocatori da serie A. Peccato per l’esonero nella mia seconda esperienza del 2000. Ho ancora tanti amici lì, soprattutto ho un legame forte con Carlo Simionato».
Il Rimini arriva al derby in una posizione delicata in classifica: con 11 punti è appena fuori dalla zona play-out, è distante cinque lunghezze dall’undici di Foschi e non ha mai vinto fuori casa, pur essendo reduce da un convincente 2-0 contro la capolista Fermana, primo successo per il nuovo tecnico Leonardo Acori, tornato a Rimini per la terza volta in carriera.
«Sono soddisfatto del nostro campionato. Abbiamo una buona squadra - ha proseguito l’ex allenatore del Ravenna - e con un pizzico di fortuna avremmo potuto avere qualche punto in più. Il Ravenna sta facendo un’ottima stagione, spero che non si esalti contro di noi e mi aspetto la nostra vittoria». I giallorossi di Foschi, dal canto loro, approdano all’appuntamento dopo l’1-1 (zuccata di Siani, al primo gol stagionale) acciuffato al 96’ domenica scorsa sul campo del Fano: «Il nostro pareggio è meritato - spiega Foschi - la nostra prestazione è stata più che sufficiente e con un po’ di attenzione e concentrazione in più avremmo anche potuto vincere. Faccio i complimenti ai ragazzi che non hanno mai mollato, soprattutto a chi entra dalla panchina che ci dà linfa importante. Dobbiamo continuare con questo spirito».