Calcio A, bentornato Ballardini: «Cremonese, lavorando di squadra tutto è possibile»
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Per presentarsi, ha scelto il miglior biglietto da visita: eliminare dalla Coppa Italia la capolista indiscussa della Serie A. Davide Ballardini è tornato e lo ha fatto a modo suo: stupendo (inteso come verbo, ma volendo andrebbe bene anche come aggettivo). Chiamato in settimana dalla Cremonese, che gli ha fatto firmare un contratto di un anno e mezzo fino al 30 giugno 2024, il tecnico ravennate ha svolto un paio di allenamenti e poi è subito passato dalla teoria alla pratica, debuttando sulla panchina della «Cremo» martedi sera a Napoli, ottavi di finale di Coppa Italia a eliminazione diretta: 2-2 al 90’, in dieci per tutti i supplementari, in paradiso ai rigori, con i grigiorossi cecchini infallibili. Ma il bello (o il Balla, dipende) deve ancora venire, perché ora l’allenatore di Ravenna proverà ad ottenere anche la prima vittoria in campionato. La matricola grigiorossa è ultima in A, non ha mai vinto ed ha collezionato solo 7 pareggi, pur giocando un buon calcio con Alvini. La quota salvezza dista 9 punti, ma in fondo Ballardini è abituato a missioni (quasi) impossibili. Ma non ditegli che è un esperto di salvezze, altrimenti si arrabbia: «Non sono un esperto in niente - ha dichiarato martedì sera nella pancia del San Paolo - so solo fare il mio mestiere e proveremo a fare del nostro meglio anche in questa situazione difficile. Siamo arrivati domenica, abbiamo fatto tre allenamenti e quindi abbiamo lavorato molto sui principi. Questa è una situazione difficile, ma lavorando di squadra tutto è possibile». Già, tutto è possibile. E’ una frase che fotografa perfettamente la carriera dell’allenatore di Ravenna, lo «zio Balla», come lo hanno soprannominato a Genova, sponda rossoblù, dove Ballardini ha compiuto autentici miracoli. Nel novembre 2010 subentra a Gasperini, chiudendo l’anno decimo grazie a una media punti di 1.42 a gara, che però non gli vale la conferma. Nel gennaio 2013 subentra a Delneri sempre sulla panchina del Genoa e anche qui riesce a ottenere la salvezza con una media di 1.23 punti a gara (21 in 17). Ancora novembre (questa volta 2017) e ancora Genoa, ma questa volta al posto di Juric. A fine stagione i punti totali sono 41 grazie a 31 punti in 26 incontri (1.34 di media). Viene riconfermato, ma a ottobre della stagione successiva viene cacciato dopo 7 giornate nonostante la squadra fosse in zona Champions. Poi più niente fino alla stagione 2020-2021, quando a chiamarlo è ancora il Genoa al posto di Maran, con la squadra penultima a 7 punti. Anche in questo caso, con una media di 1.4 punti a partita, riesce nell’impresa, piazzando la squadra undicesima. Viene esonerato l’anno seguente a causa dei soli 9 punti in 12 partite. La grande impresa non gli era riuscita a Bologna, dove era subentrato a Pioli, con i felsinei retrocessi in B con una giornata di anticipo. E proprio contro il Bologna il Balla debutterà in campionato lunedì prossimo, per cercare un’altra impresa. La prima a Cremona. Anzi, la seconda dopo la Coppa.