Calcio a 5, i segreti di un Russi che vince sempre: «Il nostro capolavoro a chilometro zero»
Damiano Ventura
Un fine settimana di sosta per tirare il fiato e per rendersi conto pienamente di quanto accaduto, poi sarà tempo di tornare in campo per concludere la stagione nel modo che più piace al Russi: vincendo i campionati. All’indomani della promozione in A2 i falchetti guidati da Simone Bottacini e dal vice Davide Gottuso non sembrano ancora del tutto appagati e inseguono ancora due obiettivi: mantenere l’imbattibilità casalinga che finora in 11 partite ha fruttato 11 vittorie e celebrare la promozione conquistata con cinque giornate di anticipo conseguendo anche il titolo. Per riuscirci gli arancioneri dovranno mantenere inalterato il vantaggio sulla Dozzese, seconda in classifica, a cominciare dalla trasferta di Macerata dell’1 aprile. Poi dovranno imporsi contro gli imolesi, tra le mura amiche, che a conti fatti sarebbe la ciliegina sulla torta di una stagione senza grossolane sbavature. In effetti la recente vittoria casalinga contro il Buldog Lucrezia ha alimentato non poco le speranze di centrare entrambi gli obiettivi, ed ha allontanato vigorosamente gli spettri di un possibile appagamento in seguito alla promozione. Comunque vada il Russi è già entrato a pieno titolo nella storia dello sport nazionale, non solo perchè in sette anni ha ottenuto quattro promozioni, ma anche e soprattutto perché - come ha dichiarato lo stesso tecnico dopo la gara di Ancona - «i dirigenti del Russi hanno creato una fontana dove c’era un deserto». Ed è vero. Tali dichiarazioni si riferiscono all’ambiente che i fondatori della sezione calcio a cinque hanno creato partendo da zero e che dalla prima partita in serie D vide gli spalti del Palavalli completamente affollati. Un seguito da squadra di serie A, composto perlopiù dagli abitanti di Russi, che orgogliosamente nonostante il periodo di restrizioni pandemiche, a distanza o dal vivo, mese dopo mese e stagione dopo stagione, hanno continuato a sostenere la squadra. Un ambiente familiare e un coinvolgimento continuo creato con serio impegno da chi per primo credette in quel progetto: Ermano Gurioli, Angelo Masetti, Ettore Balducci, Morando Fenati, Daniele Turchetti, l’ex allenatore Andrea Balducci che portò la squadra in serie B e che ora continua ad avere ruoli dirigenziali, e l’attuale estremo difensore Andrea Masetti. A loro, agli storici dirigenti, a quelli attuali tra cui il diesse Roberto Spighi, a tutti i giocatori che hanno indossato quella maglia, ai cittadini di Russi nonchè agli sponsor si deve, secondo Ettore Balducci, il conseguimento dell’importante traguardo. «Siamo arrivati in una categoria importante - spiega Balducci - e all’inizio era impensabile. Avevamo deciso di costituire il Russi perchè i nostri figli giocavano a calcio a cinque nei tornei estivi e vincevano qui e lì». Da quel momento oltre alle vittorie in campo e al folto seguito si sono susseguite tante importanti gratificazioni: «I nostri ragazzi di Russi, che sono lo zoccolo duro della formazione, le convocazioni in nazionale di Michelacci e Cianciulli, e soprattutto il fatto che siamo buon gruppo, siamo tutti amici, ci si trova il sabato sera a festeggiare insieme le vittorie. Gli sponsor sono venuti fino ad Ancona per seguire la squadra», evidenzia Balducci. Il bello e l’unicità di un sodalizio che ora sta pensando a come affrontare la serie A2 mantenendo inalterati i punti di forza: il legame con il territorio e la vera socialità.