Brisighella, un Dalmonte «mai visto» per celebrare il trentennale
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Fabrizio Pasi
Due anni fa, a Brisighella ricorreva il trentennale della scomparsa del pittore Domenico Dalmonte. Oggi che la pandemia pare finalmente perdere terreno, si apre una grande retrospettiva, organizzata dal figlio Attilio e dall’amministrazione comunale del borgo, con inaugurazione sabato 16 aprile alle 17 alle Antiche Cantine di Palazzo Frontali, in via Roma 3a.
La mostra presenterà acquerelli, oli, disegni, litografie, xilografie e acqueforti, per un totale di 104 opere. L’evento espositivo arriva dopo quelli organizzati nel 2017 nella stessa sede e nel 2015 al salone delle Terme: Dalmonte, infatti, è stato uno dei maggiori artisti brisighellesi di ogni tempo.
Nato nel 1915, ha vissuto molteplici esperienze lavorative (da quelle artistiche, tra cui quella per la tipografia Valgimigli di Brisighella e quella per l’Istituto agrario Scarabelli di Imola, fino all’insegnamento) e ha portato avanti una continua formazione, culminata col diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna, cui si era iscritto già 35enne. Tra i suoi insegnanti si ricordano Giuseppe Ugonia (a Brisighella), Giovanni Romagnoli e Giorgio Morandi.
La mostra presenta alcune novità rispetto agli eventi precedenti: «È esposto oltre un 60% di opere che mancavano nelle mostre precedenti - spiega il figlio Attilio -. Alcune tra quelle già viste, in particolare alcuni oli, sono state abbinate a disegni preparatori, che nel 2017 appunto non c’erano. All’inizio ho esposto acquerelli e non disegni. In alcune sezioni ho aggiunto delle opere, ad esempio, invece delle copertine de La Piè ho messo diverse xilografie non esposte in precedenza. Alla fine ho inserito dieci ritratti di bambini che mio padre aveva come allievi alle scuole medie di Brisighella».
Rivive così l’arte del brisighellese, col suo nitore compositivo, col pregio stilistico e la proprietà di disegno, ma anche con le suggestioni del paesaggio romagnolo, del ritratto, della scena di piazza, nel suo gusto tardo macchiaiolo, garbato, attento ai volti, agli scorci di una vita particolare ma assolutamente autentica. È una Brisighella sempre al sole quella di Dalmonte, fiabesca nei paesaggi innevati, intima e gentile negli interni e nei ritratti pensosi; è in definitiva la memoria di una piccola cittadina amata, che pervade i lavori del pittore in un mix unico di doti artistiche e sincerità. Si potranno ritrovare viale Pascoli e la Torre, il Trebbo e la Rocca, via Recuperati, il Mercato, la «Contemplazione» e le «Chiacchiere nel paese», oltre che ritratti e nature morte.
La mostra è aperta sabato, domenica e festivi ore 15-19. Info 0546/81127 o 338/5722003.