Brisighella, al museo l'arte di Luciano Laghi

Romagna | 13 Giugno 2020 Cultura
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Inaugura sabato 13 giugno, alle 19, la prima mostra post-Covid del museo Ugonia di Brisighella: «I paesaggi astratti» di Luciano Lagnhi

Il Museo Ugonia riprende la sua attività, nel rispetto delle norme previste nell’attuale situazione di emergenza pandemica da Sars-Covid19, secondo le prescrizioni sanitarie e le normative di legge, Sabato 13 Giugno, in occasione dell’inaugurazione, alle ore 19, della Mostra “I paesaggi astratti” dell’artista brisighellese Laghi luciano.
Luciano Laghi ha la fortuna (o ha fatto la scelta) di vivere in un luogo d'Italia dove la natura non è stata ancora del tutto assoggettata alle aride leggi e alle nette geometrie dell'economia. Da Brisighella a Fognano (è qui che vive e lavora) fin verso Marradi e l'Appennino gli interessi dell'uomo devono convivere con le forti ragioni di una orografia che, al contrario della piattaforma che dalla via Emilia raggiunge il mare, continua a resistere e a manifestarsi con quegli episodi che ancora incantano e commuovono chi sfoglia le pagine dei vecchi atlanti blu del Touring Club d'Italia. La linea segnata da un fiume, rive, crepacci, boschi e zone incolte incontrano faticate aree pianeggianti e coltivate. I colori e i livelli variano come in un puzzle dalle tessere diverse. Aree irrorate campeggiano con colori smaglianti tra arse zone terrose di colore ocra.
Altri prima di lui sono andati per questa via verso l'Appennino. Felice Giani per liberarsi dal peso dell'antico e della storia e per ritrovare una comunione con un dato naturale alitato da un vento di sapore protoromantico. Giuseppe Ugonia per indicare la possibilità di vivere sulla terra in un perenne stato di estatico ringraziamento di matrice religiosa che ha ammorbidito i cuori di tanti laici. E poi, via via, artisti più vicini a noi e, non ultimo, anche Mattia Moreni.
Luciano Laghi ha scelto una via meno emozionale ma non fredda. Un mix di minimalismo espressivo e di sanguigna adesione alle più intime ragioni del dato naturale. Un mix di razionalità e di riverente concessione alle pulsioni vitalistiche delle materie. Se un maestro per lui si dovesse additare questo sarebbe Alberto Burri.
Laghi si è formato in campo ceramico e la terra risulta per lui il materiale più congeniale non solo per dare forma ma per aderire quanto più possibile a un ambiente e a un territorio.
Sembrano queste le ragioni (le stesse che hanno portato Giorgio Morandi a ritrarre i calanchi di Grizzana polverosi come le sue ciotole e i suoi vasi) che hanno indotto Luciano Laghi, forse anche per via inconscia, a dedicarsi negli anni a opere ceramiche che nella terra sanno rinvenire valori originari e possibilità di non banale rappresentazione.
E', la sua, una rappresentazione ripulita dai dati accidentali e che punta alla valorizzazione – tanto sintetica quanto felice – di una essenza.
In Laghi: tagli severi, campiture, colori e superfici che non mimano un dato naturale ma ne colgono la più eterne ragioni. Astrazioni che corrispondono forse a uno sguardo distante ma non per questo non partecipato e, anzi, carico di ammirazione, desiderio e anche di rimpianto per una bellezza assoluta non sporcata dai più volgari residui dell'avventura umana sula terra.       

Orari apertura: sabato 13 - ore 19, con inaugurazione; domenica 14 – ore 10/12.30- 15/19; dal 20 giugno: festivi e prefestivi dalle 10 alle 12.30/dalle 15 alle 19.

Per garantire la sicurezza dei visitatori. l'inaugurazione si svolgerà nell'area antistante il Museo Ugonia (piazza Marconi) nel rispetto delle norme previste dall'attuale situazione di emergenza pandemica da SarsCovid19.
E' previsto l'obbligo di indossare la mascherina per tutti, di osservare il distanziamento sociale di sicurezza ed il divieto di assembramento.
A seguito del momento inaugurale, l'accesso al Museo e quindi all'area espositiva, e' consentito a gruppi di max. 15 persone per volta, con osservanza del Protocollo di accesso evidenziato presso la sede del Museo.
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